Assisi, 12 marzo 2014: il Sindaco Claudio Ricci ringrazia per il generoso e puntuale lavoro, che ha impegnato per due anni il Consiglio Comunale e la Giunta, l’Assessore Moreno Massucci e Marco Tellurio (consigliere della casa di riposo) al fine di presentare una “proposta sostenibile” (da tempo inoltrata) per il Comune di Assisi che si é accollato, per conto del Ministero della Giustizia, una parte dei costi di gestione dell’Ufficio del Giudice di Pace.
L’Assessore Moreno Massucci illustrerà le attività tecniche predisposte, al fine di mantenere l’Ufficio del Giudice di Pace, per quanto attiene al Sindaco Claudio Ricci la decisione “decretata” dal Ministero (di chiusura della sede di Assisi) é “inaccettabile e irrispettosa sul piano istituzionale” visto il serio lavoro proposto (economicamente compatibile), i numerosi incontri svolti in Roma e gli impegni che il Ministero aveva preso, alla presenza anche dei massimi dirigenti: “chi non onora la parola data” dovrebbe trarne le conseguenze.
Assisi non può solo essere una “vetrina” (per molti) quando poi, nei fatti decisionali, non si tiene conto che é una delle principali città italiane, nota in tutto il mondo, “motore del turismo”, e quindi economico, dell’Umbria i cui servizi interessano un comprensorio di circa 70.000 residenti (ringraziamo il Comune di Bastia Umbra che ha sostenuto il mantenimento dell’Ufficio del Giudice di Pace di Assisi) con oltre 6 milioni di turisti all’anno.
La Giunta “intraprenderà” tutte le azioni possibili (e i ricorsi attivabili) contro tale “inaccettabile decisione” (visto anche il trasferimento del Tribunale) auspicando che il Presidente del Consiglio dei Ministri e i Ministri mettano un riparo “con i fatti” a tale “inaccettabile e irrispettosa decisione”. Abbiamo dovuto “incatenarci” per salvare l’Università ad Assisi (ora grazie al nuovo Rettore Prof. Franco Moriconi i corsi riprenderanno dai prossimi anni accademici), fare occupazioni, manifestazioni e vestirci da fantasma (atto non facile per la dignità di ognuno) per attrarre l’attenzione e difendere il punto nascita all’ospedale di Assisi (é ancora aperto e, mi auguro, che nessuna lo metterà più in dubbio) ma, adesso, si sappia che la “misura è colma”.
Ufficio Stampa Comune di Assisi
