COMUNICATO STAMPA
Dopo quasi 40 anni,
gli artisti tornano nella Galleria della Pro Civitate Christiana:
Mauro Tippolotti dona un’opera alla collezione

Assisi, 19/09/2025 – Dopo quasi quarant’anni, la Galleria d’Arte della Pro Civitate Christiana di Assisi torna ad accogliere gli artisti contemporanei. Questa mattina l’artista perugino Mauro Tippolotti ha visitato la Galleria e donato un’opera tratta dalla sua ultima mostra, Il Sacro e la Forma, arricchendo così la collezione che, fin dalle origini, ha cercato di intrecciare spiritualità e arte.
La donazione segna un momento significativo per la Pro Civitate Christiana, che prosegue la missione avviata da don Giovanni Rossi, fondatore della Cittadella, nel promuovere il dialogo tra ricerca spirituale e linguaggi artistici contemporanei.

«Grazie per questo dono che arricchisce la collezione della Pro Civitate Christiana e il suo confronto con la contemporaneità», ha dichiarato Mariano Borgognoni, presidente della Pro Civitate Christiana.
«Fin dalle sue origini, questo museo è nato con l’intento di mettere in relazione la ricerca spirituale con il mondo dell’arte, che in qualche modo è sempre inattuale ma proprio per questo apre al futuro. Ci auguriamo che questa sia l’occasione per nuove collaborazioni e future mostre nella Cittadella».
L’opera donata: un ponte tra sacro e contemporaneo

L’opera donata proviene dalla mostra Il Sacro e la Forma, nella quale Tippolotti ha approfondito il rapporto tra spiritualità e arte attraverso un percorso di ricerca che unisce tecnica pittorica, filosofia e riflessione sulla contemporaneità.
L’artista ha spiegato che il lavoro nasce da un percorso iniziato anni fa con mostre come Odissea e Alibi Caravaggio, dedicate rispettivamente al viaggio e alla spiritualità nell’opera di Caravaggio. Con Il Sacro e la Forma, Tippolotti si è concentrato sull’equilibrio tra forma, colore e composizione, riprendendo le teorie di Kandinsky e Goethe, oltre ai richiami iconografici ai polittici rinascimentali.
Un processo che, secondo l’artista, diventa anche indagine sul nostro tempo:
«L’artista contemporaneo è sempre un po’ “spaesato” rispetto alla propria epoca», ha affermato Tippolotti, citando il filosofo Giorgio Agamben.
«Proprio questa distanza gli permette di leggere le tenebre della contemporaneità e di dare voce alle sue contraddizioni. Alcuni lavori della mostra si riferiscono, infatti, a drammi attuali come la condizione del popolo palestinese, che oggi rappresenta uno dei luoghi più bui e tormentati del nostro tempo».
Un ritorno atteso da decenni
La visita di Tippolotti e la sua donazione segnano il ritorno di artisti contemporanei nella Galleria dopo quasi quarant’anni.
Un evento che non solo rinnova la collezione, ma riapre un dialogo tra passato e presente, nel segno di una spiritualità che si esprime attraverso l’arte e la creatività.

Valentina Russo
Ufficio stampa Pro Civitate Christiana


