Ho sempre pensato che il sistema bipolare sia una buona notizia perché in un sistema di questo tipo ci sono visioni della città distinte e contrapposte che si confrontano e sulle quali si chiede ai cittadini da che parte stare.
Non è stato il il caso di Bastia Umbra che ha registrato in una delle parti, il centrodestra, una spaccatura ricomposta in apparenza soltanto 5 giorni prima delle elezioni del ballottaggio. Eppure, al primo turno il risultato delle elezioni europee non era andato affatto male.
Quando c’erano i partiti di una volta, una sconfitta elettorale anche dello 0,5%, avrebbe comportato le dimissioni del Segretario e di tutta la segreteria per poi andare a Congresso ed eleggere nuove figure.
Oggi ciò non accade più.
Ne sono un esempio diversi casi in Umbria tra cui anche Bastia dove i partiti di centrodestra ed i candidati a sindaco hanno registrato una sconfitta emblematica.
Non stiamo a discutere sull’azione e sulla qualità dei candidati a sindaco, tutti meritevoli, ma l’aver stretto un accordo tra i partiti di centrodestra della Lungarotti e le liste civiche di Catia Degli esposti, a soli 5 giorni dal ballottaggio, è stata una decisione tardiva e nefasta.
In ciò i partiti del centrodestra perugino hanno più di una responsabilità e siccome prossimamente si dovrà parlare anche di elezioni regionali, visti i presupposti delle comunali, viene da pensare. Tanto più con la discesa in campo di Stefania Proietti, sindaco del Comune di Assisi e Presidente della Provincia di Perugia, a candidato Presidente della Regione Umbria.
Ma torniamo a Bastia.
Individuare le responsabilità nell’opzione di continuità politica e programmatica rappresentata dalla riconferma della candidatura a sindaco di Paola Lungarotti, ma ancor più nella spaccatura del centrodestra, oltre che necessario è importante. Viene comunque da pensare che se a distanza di due mesi ciò ancora non è avvenuto, la scelta di continuità e spaccatura operata dai partiti del centrodestra, al di là del negativo risultato, sia un semplice incidente di percorso.
Uno dei punti che merita riflessione ha a che fare con l’impostazione politica di fondo che il centrodestra ha messo in campo a Bastia negli ultimi cinque anni ed è quello dell’autoreferenzialità, in alcune situazioni effettuata anche dall’Amministrazione comunale, che va vista come corollario di una lettura non del tutto sufficiente della società e delle sue dinamiche.
Detto in altri termini, quando non si sanno cogliere i processi e le trasformazioni in atto della società, non si percepisce bene la realtà e le critiche vengono vissute come attacchi strumentali e la partecipazione diffusa viene, nella migliore delle ipotesi, confinata e ricondotta lungo percorsi predefiniti.
Ma può anche essere che i partiti di Perugia abbiano ragione e che il contesto bastiolo possa riassumersi, come scritto sopra, in un semplice incidente di percorso e, visto che poi alla fine si è creata una certa unitarietà, seppure tardiva, perché non puntare ancora su Paola Lungarotti? L’ex dirigente scolastica avrebbe tutte le carte in regola per emergere ed avere un rappresentante di Bastia Umbra in Consiglio regionale è un’opportunità da non perdere.
A livello comunale per i partiti di centrodestra risalire la china non sarà compito facile e di breve durata. Sarà necessario costruire nuove rappresentanze in quanto sia Paola Lungarotti che Catia Degli Esposti sono esponenti civici. Ma soprattutto sarà necessario riunificare il centrodestra per creare quel bipolarismo che l’ha visto vincente alle elezioni europee.
La nuova Amministrazione, al di là di quello che potrà essere un “buonismo” di facciata, non avrà un compito agevole nel risolvere i problemi di fondo della città. Ma se il campo largo dovesse conquistare anche la Regione, ciò significa predisporsi ad un lavoro importante sul piano urbanistico, culturale, sociale e politico.
Non si tornerà ad essere egemoni se non si lavorerà con un progetto sufficientemente definito e su un insieme di piani innovativi e condivisi.
E pensare che il tutto sembra essere partito con il libro di Vannio Brozzi dal titolo “Vannio Brozzi.. tra la gente nelle istituzioni”, la cui presentazione a Umbriafiere ha chiamato a raccolta tutto il centrosinistra bastiolo e anche oltre. In quell’occasione si incontrarono, dopo molto tempo, tante generazioni. Il resto ci ha pensato Erigo Pecci a farlo.
Prossimamente sarà la volta di Stefania Proietti alla Regione Umbria?