Le osservazioni dei consiglieri comunali Mignani e Pastorelli, e del consigliere regionale Stefano Pastorelli.
L’ uscita del bando per la richiesta dei contributi relativi agli adeguamenti al nuovo “ Manuale dell’arredo urbano e del decoro degli spazi pubblici”, non placa gli animi di chi sarà costretto, ob torto collo, tra commercianti, ristoratori, baristi, albergatori, artigiani ed artisti ad adeguarsi all’applicazione del nuovo regolamento. In sede consiliare ci siamo opposti alla applicazione del testo, ovviamente non siamo stati ascoltati, ma ciò che è peggio a non essere stati ascoltati sono stati i cittadini che vivono questa imposizione come una vera arroganza e dispendio economico. Non esistono motivi particolari per cui tanti esercizi debbano adeguarsi, il rispetto delle regole e dei permessi avuti é sempre stato garantito e tranne qualche eccezione é rispettate. Del resto nelle infrazioni intervengono i vigili. Nonostante ciò, questa
amministrazione mantiene il diktat, secondo il quale l’applicazione delle nuove norme, consentirà ad Assisi di diventare ancora più bella, anche in vista dei grandi appuntamenti internazionali. Noi abbiamo sostenuto e sosteniamo ancora l’inutilità del nuovo regolamento, perché in essere quello del 2011 che con le relative modifiche si dimostrato pur restrittivo, alquanto efficace e dunque attuale. Bastava fosse applicato. Abbiamo inoltre detto che la città ed il suo territorio in tema di decoro aveva ed ha bisogno di ben altro. Innanzi tutto l’esempio di chi governa.
Contro una amministrazione che impone le sue scelte che comporteranno per gli esercizi coinvolti un forte aggravio di spese, ci vorrebbe una azione legale, con conseguente rivolta fiscale, perché é tutto da dimostrare come una nuova normativa sia in grado di annullare dei diritti acquisiti da decenni con la precedente. Il nuovo regolamento per il decoro e l’arredo urbano, non include dunque le autorizzazioni acquisite dagli esercizi in epoca passata. Per la stragrande maggioranza delle attività, l’adeguamento potrebbe comportare, tra spese di progettazione e acquisto del materiale e collocazione dello stesso un impegno diverse migliaia di euro.
L’ adeguamento rivolto ai solo esercizi commerciali, non solo della citta, ma del territorio non deve assolutamente nascondere le responsabilità, in merito al decoro urbano che l’amministrazione ha ed ha avuto a tal proposito sino ad oggi.
Chi detta le regole dovrebbe essere il primo a rispettarle. Questa amministrazione infatti in merito all’obiettivo di una città più bella, più vivibile, più confortevole, più pulita non ha nel tempo, di certo assunto quei comportamenti virtuosi che ora pretende da altri. Diversamente si sarebbe risolto il problema della congestione del traffico, della manutenzione periodica del verde e dei parchi pubblici, della riqualificazione dei parcheggi pubblici, dei bagni pubblici, della raccolta dei rifiuti, della pulizia delle vie e delle piazze, della carenza dei cestini per i rifiuti, del rattoppo di buche, del rifacimento delle strade e di quanto necessario per rendere confortevole il territorio per residenti e turisti. In un contesto di estrema delicatezza quale è Assisi ed il suo territorio, parlare di decoro e di arredo, significa attivare azioni la cui ricaduta sia percepita nell’immediato e nel tempo con l’attivazione di una percezione positiva, anche nelle cose minute, non solo dal punto di vista estetico ed ambientale ma anche economico e culturale.
In questo caso dubitiamo fortemente che l’applicazione del nuovo manuale per il decoro e l’arredo urbano formulato dalla maggioranza di governo della città , la cui applicazione è oramai imminente e che prevede, tanto di contributi per chi si adegua, ( sottratti alla tassa di soggiorno), sia in grado di andare in questa direzione.
Per una amministrazione che non è capace di far funzionare una scala mobile, di non facilitare l’ingresso ai disabili in Piazza San Francesco che non è in grado di impedire che le auto invadano i sagrati delle chiese, San Rufino in primis, di non trovare soluzioni per togliere i cassonetti dei rifiuti dalle strade, di non pulire adeguatamente vie e fontane, di non rispettare o addirittura violare l’integrità dei monumenti storici, il nuovo piano non sembra avere nella sua componente ideativa e progettuale i presupposti per cambiare in meglio la fisionomia di questa città. Cronaca di un fallimento annunciato.
I consiglieri del gruppo misto
Mignani Francesco
Pastorelli Jacopo
Il consigliere regionale
Pastorelli Stefano
1 commento
vorrei far notare a questa nuova amministrazione che nel Villaggio xxv aprile non sono stati installati a tutt’oggi i contenitori automatici per la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani, forse siamo cittadini di serie C, paghiamo la tassa come gli altri quindi vogliamo lo stesso trattamento riservato a l’altro territorio comunale, grazie per prendere visione e trasmettere il mio messaggio agli organi competenti.