Editoriale del 13 settembre 2025
Una conferenza dal sapore acre
Accade a volte che i politici si rivolgano alla magistratura per segnalare presunte irregolarità. Ma quando questo avviene non verso un avversario, bensì all’interno della propria stessa squadra di governo, siamo di fronte a un comportamento che crea importanti criticità e mina la fiducia reciproca e la credibilità di una coalizione.
È quanto accaduto a Bastia, quando, nel settembre 2022, l’allora sindaca Paola Lungarotti sceglie la via dell’esposto invece di affrontare la questione del nuovo PRG sul terreno politico, con un confronto diretto che il suo ruolo le avrebbe consentito pienamente.
La conferenza stampa dello scorso 6 settembre chiarisce la vicenda: nel luglio 2023 Francesco Fratellini riceve un avviso di garanzia per presunte fughe di notizie sul nuovo PRG, a seguito dell’esposto effettuato dalla sindaca verso ignoti, ma che di fatto ha coinvolto membri della sua giunta, maggioranza e tecnici comunali. Le indagini, durate mesi, non portano ad alcuna accusa e si concludono con la piena assoluzione di Fratellini. Il danno politico, tuttavia, è già compiuto: dimissioni, lacerazioni interne, doppia candidatura nel Centrodestra e sconfitta elettorale. Sta qui il punto. L’esposto, quindi, ha prodotto solo divisione, trasformando quello che sarebbe potuto essere un normale confronto politico in una ferita da risanare.
L’ex sindaco Stefano Ansideri, durante la conferenza stampa, ha espresso parole di sincera stima verso Fratellini: «Ho avuto l’onore di avere al mio fianco un ottimo assessore che per dieci anni mi ha aiutato ad amministrare il Comune con serietà e professionalità. Forse in chi dopo di noi è risultata vincente c’era l’illusione di aver conseguito il successo solo per meriti personali, senza considerare ciò che era stato fatto nei dieci anni precedenti». Andrea Romizi e altri esponenti regionali hanno sottolineato la necessità di superare personalismi e rivalità, lavorando a un gruppo forte, competente e vincente.
Oggi la politica bastiola ha davanti una responsabilità chiara: il Centrodestra deve ripartire dall’esperienza di chi ha amministrato e con figure preparate e credibili. Solo così potrà tornare protagonista già nelle amministrative del 2029. La costruzione di nuovi panorami politici favorirebbe un clima disteso e collaborante.
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di Francesco Brufani
(© Riproduzione riservata)

2 commenti
Egregio Direttore,
ho letto il suo editoriale e di conseguenza non posso non rispondere.
Al di là del suo giudizio se ho fatto bene o male nel richiedere accertamenti sulla questione ben nota, cosa del tutto personale, quello che le contesto è come possa essere così contraddittorio e superficiale.
E le spiego perché.
Ha attribuito i conflitti e le spaccature di ieri a questa vicenda che solo a settembre 2025 è stata resa pubblica e di conseguenza conosciuta da tanti anche da chi fa parte del centrodestra. Nessuno prima delle elezioni amministrative era a conoscenza della questione se non chi era stato chiamato in causa, non certamente da me.
Quindi, seguendo il suo ragionamento, l’esposto, di cui si è venuti a conoscenza il 6 settembre 2025, ha causato la doppia candidatura alle elezioni amministrative e le dimissioni dell’assessore nel febbraio 2024 quando a luglio 2023 era già a conoscenza dell’esposto. Non pensa che ci sia qualcosa che non quadra?
So assumermi le responsabilità ma non quelle che lei, non so per quali ragioni e su quale spinta, banalmente, superficialmente e mi permetta, scorrettamente, attribuisce ad una azione che ho ritenuto necessaria nell’esercizio delle mie responsabilità di cui nessuno ieri ne era a conoscenza.
Se vuole, anzi volete, attribuirmi le responsabilità della disfatta del centrodestra alle ultime elezioni, abbiate la serietà di ricostruire seriamente attraverso la linea del tempo le vicende e le situazioni e non “nel qui e nell’ora”
Caro Direttore, ad altri posso giustificare certe analisi ma non a lei. Con questo editoriale ha dimostrato di non saper volare né tanto meno camminare, tutt’al più eseguire. Le concedo una attenuante, ha scritto una cosa giusta, quella cioè di costruire nuovi panorami politici, giusto, e se sono nuovi non possono essere contemporaneamente vecchi o riesumati.
Egregio Direttore,
ho letto il suo editoriale e di conseguenza non posso non rispondere.
Al di là del suo giudizio se ho fatto bene o male nel richiedere accertamenti sulla questione ben nota, cosa del tutto personale, quello che le contesto è come possa essere così contraddittorio e superficiale.
E le spiego perché.
Ha attribuito i conflitti e le spaccature di ieri a questa vicenda che solo a settembre 2025 è stata resa pubblica e di conseguenza conosciuta da tanti anche da chi fa parte del centrodestra. Nessuno prima delle elezioni amministrative era a conoscenza della questione se non chi era stato chiamato in causa, non certamente da me.
Quindi, seguendo il suo ragionamento, l’esposto, di cui si è venuti a conoscenza il 6 settembre 2025, ha causato la doppia candidatura alle elezioni amministrative e le dimissioni dell’assessore nel febbraio 2024 quando a luglio 2023 era già a conoscenza dell’esposto. Non pensa che ci sia qualcosa che non quadra?
So assumermi le responsabilità ma non quelle che lei, non so per quali ragioni e su quale spinta, banalmente, superficialmente e mi permetta, scorrettamente, attribuisce ad una azione che ho ritenuto necessaria nell’esercizio delle mie responsabilità di cui nessuno ieri ne era a conoscenza.
Se vuole, anzi volete, attribuirmi le responsabilità della disfatta del centrodestra alle ultime elezioni, abbiate la serietà di ricostruire seriamente attraverso la linea del tempo le vicende e le situazioni e non “nel qui e nell’ora”
Caro Direttore, ad altri posso giustificare certe analisi ma non a lei. Con questo editoriale ha dimostrato di non saper volare né tanto meno camminare, tutt’al più eseguire. Le concedo una attenuante, ha scritto una cosa giusta, quella cioè di costruire nuovi panorami politici, giusto, e se sono nuovi non possono essere contemporaneamente vecchi o riesumati.
Paola Lungarotti