COMUNICATO STAMPA
Il Circolo di Rifondazione Comunista esprime sdegno
e profonda indignazione per il caso “Mia Moglie”
Assisi, 06/09/2025 – Il Circolo di Rifondazione Comunista esprime sdegno e profonda indignazione per quanto emerso dal cosiddetto caso “Mia Moglie”, una vicenda che getta luce su una realtà meschina, perversa e profondamente violenta che colpisce ancora una volta la dignità e l’integrità delle donne.
Dietro questa vicenda non vi è solo un crimine, ma un intero sistema di complicità e cultura patriarcale: insensibilità, voyeurismo, prevaricazione sociale, oggettificazione del corpo femminile. Le donne coinvolte sono vittime ignare, tradite da uomini a loro vicini – compagni, mariti, amici – che avrebbero dovuto proteggerle e rispettarle. Invece, sono state esposte pubblicamente senza consenso, trasformate in oggetti di consumo per soddisfare impulsi voyeuristici e violenti.
Parliamo di violenza. Di una violenza subdola, digitale, ma non per questo meno reale e devastante.
Anche dopo la chiusura della pagina incriminata, sappiamo che esistono ancora, in rete e sui social, gruppi e canali dove continuano a circolare contenuti intimi e sessualmente espliciti condivisi senza alcun consenso. Si tratta di una violazione grave della privacy, della libertà e della dignità di centinaia, forse migliaia di donne.
Vogliamo essere chiari: l’esposizione del corpo, sia in pubblico che in privato, è una libera scelta individuale. Ma quando questa scelta viene violata, quando la condivisione diventa imposizione, siamo nel campo del reato e della barbarie.
Per questo è fondamentale denunciare, far sentire la propria voce, rompere il silenzio. Non ci può essere giustizia senza consapevolezza e senza lotta collettiva.
Come Circolo di Rifondazione Comunista ribadiamo con forza che la mercificazione del corpo, soprattutto quando imposta o subita, è un atto intollerabile. Chi guarda, chi filma, chi condivide senza consenso è complice di una cultura di dominio che dobbiamo combattere in ogni spazio, reale e virtuale.
Alle donne che hanno avuto il coraggio di denunciare va la nostra piena solidarietà. A chi ancora esita, diciamo: non siete sole.
Serve una risposta politica, culturale e giudiziaria. Serve una società capace di educare al rispetto, al consenso, all’umanità. Serve che gli uomini guardino dentro sé stessi e si assumano le proprie responsabilità.
Rifondazione Comunista continuerà a battersi, dentro e fuori le istituzioni, per una società libera da ogni forma di violenza e discriminazione.

Circolo Peppino Impastato PRC di Assisi
