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83° Corso di studi cristiani di Assisi: il dialogo tra Zuppi e Cercas e il programma di domani

COMUNICATO STAMPA

83° Corso di studi cristiani di Assisi:
il dialogo tra Zuppi e Cercas e il programma di domani

 

Pro Civitate Christiana Cittadella Laudato Sì Assisi

Assisi, 22/08/2025 – «Spesso con il nostro linguaggio ‘di Chiesa’ riusciamo a rendere complicata, lontana, fastidiosa, moralista e inutile la cosa più bella che c’è, il Vangelo». Così il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ha aperto oggi la sua riflessione all’83° Corso di studi cristiani della Pro Civitate Christiana di Assisi, in programma dal 21 al 24 agosto e dedicato quest’anno al tema “Il tempo delle cose imprevedibili”.

L’incontro ha visto protagonista lo scrittore spagnolo Javier Cercas, autore di Il folle di Dio alla fine del mondo, e si è svolto con la conduzione di Cristina Faloci, che ha introdotto il libro definendolo una miscela di cronaca, biografia e autobiografia. Faloci ha sottolineato come l’opera sia il racconto di un vero e proprio “inseguimento” e ha posto a Cercas la domanda centrale del dibattito: perché abbiano chiesto a lui, uno scrittore non credente, di seguire Papa Francesco fino alla fine del mondo.

Il Cardinale Zuppi con Mariano Borgognoni

Cercas ha raccontato l’incredibile origine del viaggio: nel maggio 2023, al Salone del Libro di Torino, un rappresentante del Vaticano lo avvicinò per proporgli di accompagnare Papa Francesco in Mongolia. Sorprendentemente, il Vaticano cercava uno scrittore non credente, ma con una conoscenza di base del cristianesimo, per offrire uno sguardo esterno e senza pregiudizi. Cercas, scherzosamente definendosi “uomo pericoloso”, accettò la sfida, considerandola un’opportunità storica.

Il libro, come spiegato dall’autore, è un romanzo ibrido che mescola saggio, cronaca, biografia e autobiografia, al centro del quale c’è la domanda di un bambino: “Mia madre vedrà mio padre dopo la morte?”. Cercas, definendosi “agnostico”, ha raccontato come il viaggio verso il Papa sia stato per lui un percorso di ricerca di verità e di liberazione dai propri pregiudizi. Il lavoro più difficile, ha ammesso, non è stato raccogliere informazioni, ma “pulire il mio sguardo dai pregiudizi”, trasformando l’esperienza in qualcosa di sorprendente, quasi un “piccolo miracolo”.

Il Cardinale Zuppi e lo scrittore spagnolo Javier Cercas

Il cardinale Zuppi ha commentato il libro con grande attenzione, sottolineando come Cercas riesca a fare l’opposto di ciò che spesso accade nella Chiesa: rendere “complicata, lontana, fastidiosa, moralista, inutile la cosa più bella che c’è”. Ha definito il libro un “attestato di gratitudine” per Papa Francesco e ha evidenziato la necessità di un linguaggio nuovo e diretto, capace di dialogare con il mondo senza isolarsi nei sistemi difensivi. Zuppi ha sottolineato che la Chiesa deve essere missionaria e vicina ai poveri, non come teoria, ma in maniera concreta e presenziale. Ha inoltre spiegato come il vero segreto di Papa Francesco risieda “nell’atteggiamento, nell’aprire dialogo con tutti, anche con chi non è gradito, e nel partire dalle periferie per comprendere la realtà cristiana”.

Cercas ha raccontato l’esperienza dei missionari in Mongolia, persone che abbandonano tutto per aiutare gli altri senza fare proselitismo, sottolineando come il loro cristianesimo sia un ritorno alle origini. Critico verso chi si sorprende dell’attenzione del Papa per i poveri, Cercas ha ribadito che Francesco ha voluto fare della Chiesa quella del Concilio Vaticano II, portando Cristo “fuori dalla sacrestia e nel centro”, incarnando un cristianesimo radicale che ha incontrato resistenze, ma che ha riportato la Chiesa sulla retta via.

Il Cardinale Zuppi e lo scrittore spagnolo Javier Cercas

Il dialogo tra Zuppi e Cercas ha intrattenuto il pubblico con passaggi intensi, veri e anche ironici, offrendo una lezione di autenticità, apertura e curiosità. Zuppi ha ribadito che il libro aiuta a comprendere la bellezza della cristianità, liberata dal peso di un modello tradizionale che spesso ha spento la fede. Cercas ha concluso il dibattito riconoscendo il “piccolo miracolo” della verità incontrata, un’esperienza capace di restituire il cristianesimo alla sua essenza più profonda.

Il programma dell’83° Corso prosegue domani, sabato 23 agosto, con una giornata di grande rilievo, che vedrà la partecipazione di Gino Cecchettin, protagonista della lotta contro la violenza di genere, il cui intervento è previsto alle 17.30 nell’incontro “Dal dolore all’impegno. Contro la violenza di genere”, insieme a Rosella De Leonibus.

Gli altri appuntamenti della giornata di domani:

  • Ore 9.30 – Aprire sentieri. Creare cammini con Hans Gutierrez Salazar e Marcela Lapalma.
  • Ore 20.00 – I versi della speranza con Mogol.

L’83° Corso conferma così la sua vocazione di laboratorio di pensiero e speranza, capace di intrecciare voci diverse e affrontare le sfide del nostro tempo, valorizzando incontri intensi, sinceri e anche ironici, che rendono vivi i contenuti e vicine le persone.

 

 


Ufficio Stampa
Pro Civitate Christiana

 

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