COMUNICATO STAMPA
FERMARE LE GUERRE. ORA
Bastia Umbra, 30/05/2025 – Il Consiglio comunale di Bastia Umbra, grazie a un ordine del giorno presentato a prima firma dal MoVimento 5 Stelle, ha approvato un atto che impegna formalmente Sindaco e Giunta a sollecitare il Governo italiano e l’ANCI a sostenere ogni iniziativa utile a promuovere il disarmo, una tregua immediata e una pace duratura.
Di fronte alla tragedia umanitaria che si consuma nella Striscia di Gaza, il nostro Comune ha scelto di non restare in silenzio. Il bombardamento sistematico di civili, la fame usata come arma, l’assenza di vie d’uscita per donne e bambini sono crimini che invocano giustizia, non neutralità. Di fronte alla paralisi morale del Governo Meloni e alle esitazioni dell’Unione Europea, Bastia Umbra alza la voce.
Basta guerre, basta indifferenza.
Nel documento si esprime anche una netta contrarietà al programma europeo “REARM EU”, poi prontamente rietichettato come “READINESS 2030” per renderlo più digeribile. Ma la sostanza non cambia. Si tratta di una strategia di riarmo militare su larga scala, finanziata con fondi pubblici, che rischia di sottrarre risorse preziose alla sanità, all’istruzione, ai trasporti e alla lotta contro il cambiamento climatico.
È davvero questo il futuro che vogliamo? Un’Europa che spende in armi invece che in asili nido? Una società che si prepara al conflitto invece che alla cura?
Bastia Umbra ha scelto da che parte stare. Dalla parte della pace. L’Umbria ha bisogno di comunità che si oppongano alla logica del terrore e della militarizzazione.
Abbiamo bisogno di una pressione civile e istituzionale che parta dai territori e arrivi fino ai vertici europei. È tempo di riconoscere la Palestina come Stato libero e sovrano, con Gerusalemme capitale condivisa, per costruire una pace vera con Israele.
Lo hanno già fatto 142 Paesi nel mondo. L’Italia non può più tacere.
Lo ha detto con chiarezza Papa Francesco nel suo ultimo Angelus: “Nessuna pace è possibile senza un vero disarmo”.
lo ha ribadito Papa Leone XIV nel suo primo saluto al mondo: “Pace disarmata e disarmante. Una Chiesa che cammina e cerca la pace e la carità”.
La pace non è un ideale astratto. È un impegno quotidiano, una scelta coraggiosa. È la voce che si alza contro l’ingiustizia anche quando costa, anche quando è scomoda.
E un giorno, quando ci chiederanno “Tu che sapevi, cosa hai fatto?” potremo rispondere con dignità “Abbiamo scelto la pace. Abbiamo parlato. Abbiamo agito.”