La dirigente Alunni: “Una collaborazione importante e proficua affinché la Memoria diventi anche impegno di tutti i giorni”
Le composizioni raccontano la Shoah e la pagina di accoglienza cui diede vita Assisi. Alcuni lavori e documenti esposti anche nella sede centrale della scuola
ASSISI – Ci sono anche i pensieri, i disegni e gli elaborati dei ragazzi del liceo Sesto Properzio di Assisi tra quelli in mostra da venerdì 26 gennaio al Museo della Memoria, Assisi 1943-1944; composizioni realizzate dagli studenti sulla Shoah e la straordinaria pagina di accoglienza degli ebrei cui Assisi ha dato vita durante la Seconda Guerra mondiale anche grazie a un campione del ciclismo come Gino Bartali.
L’esposizione in italiano e inglese racconta dei 300 ebrei salvati nella città serafica e propone anche percorsi ad hoc per gli studenti: tra questi quelli degli studenti del liceo Properzio che da tempo, con gli alunni dei vari indirizzi, hanno intrapreso un percorso di studio sul tema. E ora alcuni degli elaborati da loro realizzati, insieme a quelli degli altri studenti di altre scuole umbre, sono esposti nelle sale dell’esposizione in piazza Vescovado, 3, ad Assisi: un modo per valorizzarli e per offrire spunti di riflessione ai visitatori del Museo.
“Ci fa molto piacere – le parole della dirigente scolastica Francesca Alunni – che gli elaborati dei nostri studenti siano tra quelli scelti per far riflettere sulla necessità della memoria, un modo per far diventare gli alunni partecipi della vita cittadina: si tratta del coronamento di un percorso fatto di incontri e riflessione che continuerà anche nei prossimi mesi, nel segno di una collaborazione sempre proficua che permetta ai ragazzi di imparare che la memoria non è solo una ricorrenza, ma vivere tutti i giorni un impegno come quello positivo di tanti protagonisti del passato”.
Sempre in occasione della Giornata della Memoria, al Piano 1 della sede centrale del Properzio in via padre Ludovico da Casoria sono stati esposti alcuni elaborati dei ragazzi e del materiale storico rinvenuto alcuni anni fa negli archivi della scuola. Si tratta delle comunicazioni ufficiali del Provveditorato agli Studi di Perugia in cui, tra gli anni ‘30 e ‘40 del ‘900, si disponeva l’obbligo di non accettare ragazzi Ebrei tra gli studenti della scuola e di eliminare i testi di autori ebraici tra i libri in adozione; documenti asettici che mostrano come segregazione e razzismo possano diventare quotidianità spietata se non vi è una forte coscienza civica che vi si oppone. Un piccolo monito a mantenere alta l’attenzione sul tema ancora oggi, in una fase storica dove molte vicende in giro per il mondo ci dimostrano che l’odio razziale è una piaga ben lungi dall’essere debellata.
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Giornalista, press & social communication