
Infatti, le ns. considerazioni ed appunti sono stati portati all’attenzione di coloro che seguono l’attività del M5S, al di là del collegamento al consiglio comunale.
Circa l’ennesimo aumento della Tari votato dal centrodestra che ci amministra,
il tema vero è il gestore monopolista in Umbria Gesenu-Gest che per Bastia ha significato da fine gennaio l’introduzione delle isole ecodigitali le quali rappresentano maggior convenienza economica per il gestore, piuttosto che qualità ed economia per i cittadini.
Con il nuovo metodo di calcolo Arera i comuni hanno ricevuto uno strumento per calcolare la TARI tenendo conto dei parametri riguardanti la raccolta e lo spazzamento, il trasporto, il recupero, lo smaltimento ed il monitoraggio delle attività svolte.
Negli ultimi tre anni tale monopolio, ha determinato tariffe sempre ritoccate verso l’alto per il mantenimento dell’equilibrio economico-finanziario previsto nei piani industriali annuali.
Ha prevalso la solita logica economicista – tanti rifiuti tanti guadagni. Eppure al primo posto della gerarchia europea della gestione rifiuti si evidenzia la Riduzione/Prevenzione come fattore
decisivo per lo sviluppo dell’Economia circolare.
Proprio oggi nella giornata mondiale dell’ambiente è fondamentale rimarcare che il fattore da salvaguardare in un pianeta “finito” è la Materia: i rifiuti sono appunto materia che deve essere recuperata come Materia Prima
Seconda, non distrutta dallo smaltimento (discarica e incenerimento).
Invece da parte della Regione e pedissequamente dal ns. Comune si registra il ritorno al passato, con un progetto che ripete l’esperimento della raccolta di tipo
stradale, seppur chiamata “di prossimità”, la quale deresponsabilizza ulteriormente i cittadini, come ampiamente dimostrato da studi nazionali ed internazionali per la Pianificazione Ecosostenibile dei Rifiuti, oltre che dalle esperienze che una parte dei Cittadini di Bastia sta constatando da fine gennaio.
Le ecoisole in assenza di una tariffazione puntuale corrispettiva, il cui presupposto è la misurazione dei materiali indifferenziati conferiti, possibile con il servizio “porta a porta” come già avviene a Torgiano e a Todi ad esempio, i cittadini continueranno a pagare di più invece di essere premiati per la minore produzione di rifiuti che scaturisce dalla differenziata che a Bastia aveva raggiunto l’ottima percentuale del 75%.
Alla cosiddetta rivoluzione copernicana delle ecoisole digitali si aggiunge lo schema antico e controproducente proposto dal piano regionale dei rifiuti che continua a guardare all’inceneritore come soluzione, quando sarebbe stato fondamentale portare a casa con i fondi del Pnrr un’impiantistica in grado di recuperare materia prima-seconda da immettere nei mercati.
In merito al rendiconto di gestione /bilancio come a tutti noi noto, la struttura del bilancio comunale, stabilita dal Testo Unico degli Enti Locali (T.U.E.L.) prevede due tipi di voci: voci di entrata e voci di spesa.
Quello votato dalla maggioranza mercoledì sera avrebbe dovuto essere un bilancio costruito su di una situazione che ha fortemente risentito dell’impatto negativo della pandemia da Covid-19 ed oggi anche dalla guerra tenendo conto delle esigenze dei cittadini e intervenendo per aiutarli ad uscire dalla crisi, mentre si è trattato del collaudato schema di equilibrio dei conti.
Una gestione del bilancio ordinaria che ha tenuto in considerazione solo parzialmente le difficoltà economiche conseguenti alla pandemia e la crisi dovuta alla guerra Russia/Ucraina.
Sarebbe servita un’azione unitaria dell’amministrazione cittadina mirante a mettere in campo interventi e servizi a favore delle famiglie più disagiate e delle attività del tessuto economico e produttivo che stanno cercando di recuperare quanto perduto in questi 2 anni.
Ma ciò non è accaduto.
I cittadini e le imprese hanno difficoltà economiche, anche dovute all’aumento dei costi del carburante e delle materie prime, ma le variazioni nel bilancio e le previsioni di spesa sono le stesse degli ultimi 3 anni, si va avanti per forza d’inerzia.
Ah, circa la guerra tra poveri…dell’assessore ai LL.PP suggerisco la lettura di J. W. Goethe
“Es ist nichts schrecklicher als eine tätige Unwissenheit.”
Non c’è niente di più terribile di un’ignoranza in azione.