Siamo forse alle soglie della fine di tutto. La colpa della guerra sta dentro di noi che ci siamo allontanati da Dio. Sentite cosa dice il Maestro:
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei per via con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia e tu venga gettato in prigione. In verità ti dico: non uscirai di là finché tu non abbia pagato fino all’ultimo spicciolo! (Mt 5, 25-26)
Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente; ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l’altra; e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due. Da’ a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle. (Mt 5, 38-42)
Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace. (Lc 14, 31-32)
Sulla base di ciò è chiaro che Zelensky avrebbe evitato morte e distruzione se avesse convinto il suo popolo a seguire il Maestro, lasciando a Dio la decisione di tutto. Non sarebbe stato un “venire a compromesso”, ma un lasciare nelle mani di Dio la sorte del suo popolo. Astenersi dai propositi di entrare nella NATO avrebbe evitato la strage che si sta verificando. Dio avrebbe trovato tempi e modi, quando le condizioni sarebbero maturate negli anni o decenni, per fare passi in quella direzione, o magari in un’altra migliore che neanche possiamo immaginare adesso: se si lascia a Dio la partita, ci viene dato più di quanto ci possiamo aspettare.
Ma l’uomo vuole decidere da solo, e il frutto di questa decisione è sempre la guerra, inevitabile nella sua mente lontana da Dio.
Che dire: Putin non ha le sue responsabilità? Certo che ce l’ha, in abbondanza! Dio le conosce e, se ci mettiamo nelle sue mani, se seguiamo i suoi consigli – quelli ricordati prima, dalla Sua stessa voce -, non verrà meno di fargliene fare ammenda. Ma di questo non dobbiamo preoccuparcene noi.
Forse la nostra generazione conoscerà la fine, basta che le centrali termonucleari che sono intorno a noi siano colpite, e il gioco è fatto. La nostra morte sarà lenta e atroce, potete immaginarvelo. La causa di ciò che avverrà non dobbiamo ricercarla in qualcos’altro o nell’altro, ma solo in noi stessi.
Oppure c’è un modo per evitare la catastrofe? Certo che c’è: portiamo anche il Maestro con la sua saggezza ai colloqui di pace, facciamolo unire alle delegazioni degli Stati: sono sicuro che una soluzione ragionevole si potrebbe trovare. Subito! Sono certo che frate Francesco ci incoraggia a procedere in questa direzione.
05/03/2022
Mauro Loreti