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25 Aprile 2024
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L’aula consiliare dell’arch. Leoncilli cancellata dopo 45 anni

Questa è una vera foto storica della vita cittadina di Bastia. Nessuno l’ha ricordata nella cerimonia e nei discorsi tenuti dentro il palazzo municipale, e perfino dentro la sala odierna, in occasione della riapertura al pubblico dopo  lavori di miglioramento statico ed energetico. Una caduta di sensibilità culturale, nonché di buona creanza, che provocano amarezza e non lasciano presagire nulla di buono.

Era sabato 13 agosto 1975 quando fu inaugurata una sala consiliare, disegnata dal noto architetto prof. Giancarlo Leoncilli Massi (1938-2007), docente universitario di origini spoletine e attivo a Bastia nella progettazione di altre opere pubbliche. Nello stesso pomeriggio si tenne anche l’insediamento del nuovo consiglio comunale (come si vede nella foto scattata da Rino Casula), salito da venti a trenta rappresentanti dopo le elezioni del 15-16 giugno. Presiedeva l’on. Ludovico Maschiella, consigliere anziano, presente il sindaco uscente Alberto La Volpe, poi rieletto dall’assemblea.

La sala veniva a sostituire una stanza rimasta spoglia e disadorna dai tempi della costruzione del nuovo municipio nel 1964 e conteneva all’incirca cento posti dislocati su gradinate. Mostrava connotati di gusto futurista, con l’abbinamento dei colori rosso delle panchine, grigio della moquette e delle colonne, nero dei banchi e delle vetrate fumé, azzurro della porta d’ingresso e del soffitto a grata. Gli arredi erano in legno laccato e disegnati con gusto. Ne parlarono in tutti i comuni vicini perché, si diceva, rappresentava un desiderio di novità che infrangeva gli schematismi del tempo e voleva essere il simbolo della modernità bastiola. Perché usiamo il verbo al passato? Semplicemente perché oggi quella sala non esiste più.  E’ stata abbattuta con il martello pneumatico senza tanti complimenti in seguito al restyling del palazzo municipale, iniziato nel 2018. In questi tre anni nessuna notizia è stata data dagli amministratori in carica sul perché di questa distruzione. Quella sala che costituiva una memoria storica del vissuto politico cittadino lungo 45 anni, al di là di ogni divisione politica,  è oggi sostituita con un banale spazio da riunione aziendale, arredato in stile Ikea.

 

Antonio Mencarelli

 

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