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29 Marzo 2024
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Bastia Umbra Cultura

“Voci e volti di Bastia”. Il carnevale a S. Angelo nel 1958

Un plotone di bambini con tanto divertimento

Familiare e serena ricreazione quella che Bastia dei tempi passati (63 per la precisione) trascorreva durante le sere del carnevale, almeno secondo quanto si legge sfogliando le pagine dei giornali di quel periodo. Nella sala parrocchiale di S. Angelo, gremita di gente, il 15 e 18 febbraio 1958, un gruppo di ragazzi attori dilettanti e uno stuolo di piccoli cantori offrì due serate curate dai giovani di Azione Cattolica, sotto la regia di Giorgio Giulietti e di Romano Tili con la sceneggiatura di don Bruno Baldoni.

1955 – Una delle recite nella sala di Sant’Angelo

 

Il 15 fu rappresentato il dramma Le Pistrine, sicuramente impegnativo per degli adolescenti che comunque se la cavarono abbastanza bene: Angelo Romiti riuscì a darsi una maschera di antico romano nella parte di Probo, così come Mauro Fagiolo nelle vesti di Cecilio e Franco Lunghi in quella di Numidio.

Il 18 fu la volta dello spettacolo musicale Voci e volti di Bastia. Per tre ore si susseguirono canzoni sceneggiate, giochi a quiz, dialoghi, accompagnati dalla pianista M. Rita Pettinelli e dal fisarmonicista Siro Bogliari, di cui fu messa in risalto l’infaticabile pazienza per il lavoro di preparazione dei bambini, i quali erano un vero e proprio squadrone: Dodo Berardi, Alfio Mencarelli, Ferdinando Mancini, Lazzaro Bogliari, Manlio Cellini, Franco Cellini, Renzo Brunelli, Lucio Ricci, Carlo Ricci, Mario Capezzali, Mario Bellatalla, Vannio Gareggia, Antonello Caleri, Anna Carosati, Paola Gammaidoni, Silvana Vetturini, Cinzia Ceccotti, Ambra Serlupini, Rita Tomassini, Claudia Castellini, Anna Ciai, Daniela Malizia, Liviana Panzolini, Darma Panzolini, Clarissa Lucaroni, Carla Zocchetti, Rosanna Bartucci, Paola Caproni, Maria Grazia Caproni.

Lo spettacolo era diviso in tre parti: una gara a squadre tra le rappresentative di Bastia alta e Bastia bassa con votazione da parte del pubblico per piazzare il numero preferito in vista della premiazione finale; “Il Musichiere” a cui partecipavano otto concorrenti e un “personaggio misterioso” da riconoscere, come nella omonima trasmissione televisiva, mentre la giuria dietro le quinte si affaticava nello spoglio delle schede per la scelta dei tre numeri preferiti, trasmessi nella prima parte. Infine, come terzo momento, una ripetizione dei tre numeri primi classificati in base alla votazione del pubblico.

Il programma ricco di attrattive riuscì a trascinare gli spettatori in un’attiva partecipazione e a volte in mezzo ad un tifo assordante. La parte canora fu seguita invece con molta attenzione e i numeri più apprezzati della squadra di Bastia alta furono i cori “Vola, vola, vola”, “Quel mazzolin di fiori”, “La tarantella; inoltre “Lazzarella” interpretata da Dodo Berardi e “Le Odalische”, cantata da Silvana Vetturini e Claudia Castellini. Per la rappresentativa di Bastia bassa “Guglielmina”, eseguita da Daniela Malizia, “La donna riccia” e “Chella llà” intonate dal treenne Carlo Ricci, “Timida serenata” cantata da Mario Bellatalla e da Carla Zocchetti.

Altro momento divertente fu Il Musichiere e la gara per il riconoscimento dei motivi, ma il pubblico rimase strabiliato quando fu la volta del “personaggio misterioso” da indovinare che, per la cronaca, era Bruno Fegaletti, il quale entrò di volata nella storia bastiola nel momento in cui dovette interpretare Come si parla si canta. Il fatto è che lui cantò veramente come parlava e anche se il giorno dopo era il Mercoledì delle ceneri la gente si trovò ancora a ridere per lo spasso di quella esibizione.

ARTICOLO PUBBLICATO SU TERRENOSTRE – NUMERO DI FEBBRAIO 2021

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