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29 Marzo 2024
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Assisi Politica

Travicelli: “Contenti loro, contenti tutti? Non crediamo proprio! Intanto, fra le tante, troppe cose … anche le SCALE MOBILI, restano ancora IMMOBILI.”

Però …
Lo sferragliare di frese e bitumatrici, da alcune settimane fa da sfondo sonoro ad Assisi, quell’Assisi che lo stesso Gabriele d’Annunzio, nella sua opera “Elettra, annoverava tra le “Città del Silenzio”.
Questo silenzio ovattato in modo particolare dalla grave crisi pandemica, da giorni è stato rotto, oltre che da sferragliamenti pre-elettorali, da altri rumori di “popolo”.
Il riferimento è obbligato e alquanto logico, vogliamo parlare delle scale mobili del Parcheggio di Porta Nuova, per essere attinenti alla realtà si parla di scale immobili.
Una questione che giustamente agita e preoccupa tutti, ma ancor più la parte est della città che, con il Parcheggio SABA denominato “Santa Chiara” (noto come Porta Nuova), ha come principale hub di arrivo e smistamento di bus turistici, secondo al parcheggio “Giovanni Paolo II”, più conosciuto come quello di Piazza Unità d’Italia o di San Pietro.
Vogliamo ricordare … che il parcheggio di Porta Nuova, inoltre, ha un numero significativo di stazzi per autobus, per automobili oltre che per i Camper. Lo stesso è utilizzato anche da gente del posto, cosa che invece come sembra, non è per quello di San Pietro, è vitale per gran parte della città, che altrimenti si troverebbe tagliata fuori dai flussi turistici, quando questi (come speriamo), ritorneranno dopo la crisi pandemica. Taglio che già ha avuto modo di sperimentare in fase pre-pandemica. Da mesi, da prima che il COVID ci cambiasse a tutti la vita, nonché oggi chi desidera utilizzare il parcheggio, per tornar a rimirar le stelle deve avventurarsi per una ripida scala, costruita a suo tempo come sembra, senza rispettare le usuali e universali misure delle alzate e pedate, il che rende ardua sia l’ascesa sia la discesa. Ovvero avventurarsi per l’altrettanto irta salita di Via Santureggio che costeggia il lato nord del parcheggio medesimo, cioè quello in direzione di Santa Chiara. Se la risalita o discesa è già pesante per le persone abili, figuriamoci come possa essere pe persone più anziane o per i portatori H. La chiusura delle scale mobili è avvenuta per il naturale fine vita trentennale che impone la legislazione in materia, salvo proroghe annuali a seguito di straordinarie manutenzioni, spesso impossibili da realizzare in quanto dopo trent’anni i pezzi di ricambio sono introvabili e le tecnologie sono cambiate. Però … ad Assisi non è che il fine vita a chi amministra o prova a farlo sia arrivato inaspettato, come la pandemia di Covid-19, il tutto era ben noto dal 1987, anno di avvio delle scale, la scadenza prevista sarebbe stata per l’anno 2016. Nel tempo furono eseguiti alcuni lavori di manutenzione, fino a quando nell’autunno 2019 … è arrivata dalla sera alla mattina la chiusura definitiva, senza pensare che era ancora piena stagione turistica e che il tutto avrebbe creato non pochi problemi ad oggi persistenti.
Sebbene il vulnus delle scale mobili venga da lontano, non si capisce perché queste non siano state affidate dal Comune, in fase di rinnovo della concessione del Parcheggio alla SABA, gestore del parcheggio stesso. Ci sarebbe da ragionare e capire come mai nella fase del rinnovo della concessione del parcheggio sarebbero state escluse.
Questi ultimi giorni, dopo alcune campagne sui social e sulla stampa locale, pare che sia iniziato lo sport nazionale dello scaricabarile. Si legge nella stampa che, nonostante il Comune in passato abbia stanziato dei fondi per il ripristino e addirittura un progetto per un ascensore, ora d’enblée pare che l’amministrazione attuale della città del Poverello abbia diffidato la SABA al ripristino delle scale mobili. La domanda sorge spontanea, se in alcuni precedenti consigli comunali e roboanti comunicati stampa, alcuni amministratori annunciavano che avevano stanziato € 400.000,00 per una soluzione del problema, questi soldi sarebbero stati spesi per una opera non di competenza del Comune? Cagionando quindi un eventuale danno erariale? Ci sembra e non solo a noi, che le due cose insieme non possono sussisstere. Non ci azzardiamo a commentare cose serie in base a comunicati stampa anche se pubblicati su altrettanto seri giornali. Quanto sta accadendo ci lascia però perplessi. Vogliamo aggiungere che indipendentemente da come andrà a finire l’addebito delle responsabilità, l’area circostante del nuovo parcheggio presentava non poche problematiche, nei pressi delle scale mobili e nella stessa, la grave mancanza di dispositivi per la risalita a norma della Legge 13/89 (l’abbattimento delle barriere architettoniche), che al momento della approvazione del progetto delle scale e la sua realizzazione, forse già partita zoppa (una sola rampa) , tale legge non era in vigore??? Quindi anche come molte guide turistiche e molti altri soggetti hanno più volte avuto modo di commentare, il disservizio era evidente da anni e nulla è arrivato inaspettato … anzi. Potremo parlare pure dei bagni, che oltre ad essere pochi non hanno mai avuto orari concordanti con l’apertura del parcheggio. Molti sono i commenti e i comunicati che parlano della “SCALA IMMOBILE”, cittadini, commercianti, operatori turistici, nonché professionisti ne parlano e si battono per riaprirla, sappiamo che con certe menti sarà difficile ottenere quello che Assisi, i turisti meritano. Senza annoiarvi ci sarebbe da scrivere una enciclopedia su questo parcheggio … e non solo.  Arriviamo ora dal punto da dove siamo partiti… lo sferragliamento dei mezzi di bitumatura delle strade, tratti sempre tenuti in cattiva manutenzione, pare che della loro esistenza ci sia accorti a ridosso della scadenza del mandato di questa Amministrazione. Fervono quindi i grandi lavori per asfaltare il mondo intero, con proclami e comunicati stampa, di questo passo non dovremmo stupirci se qualcuno annunci l’asfaltatura del Monte Subasio. Anche in queste grandi manovre ci si accorge che alcune strade sono più eguali delle altre. Strade si serie “A” e strade direttamente di serie “C”. Arrivano quindi, in alcune zone, lavori fatti a regola d’arte, da poter prendere come esempio, e altre strade raffazzonate alla bene e meglio. Come altre strade asfaltate, dove nemmeno vi sarebbe bisogno, però magari qualcuno ci potrà o dovrà passare … Noi non siamo maliziosi e vogliamo pensare che si tratta di una pura casualità.
In questo fervore di “più asfalto per tutti” vorremo avvertire l’Amministrazione che se lasciasse i prati del Monte Subasio fuori dal Programma del piano strade, gliene saremo grati.
20/02/2021

Claudia Maria Travicelli
( Democratici e Popolari per Assisi )

1 commento

F.vincenti 21 Febbraio 2021 at 16:16

Articolo ben scritto , problema centrato, la sinistra non cambia si fa poco e male ma solo in chiave elettorale

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