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Bastia Umbra
20 Aprile 2024
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Assisi Associazioni

Riflessioni sull’iniziativa dell’Associazione “Interstizi”.

Ho letto con interesse l’articolo apparso su Assisi Mia a cura dall’Associazione “INTERSTIZI” che racconta dell’iniziativa presa dall’Associazione di redigere un sondaggio rivolto agli abitanti sull’uso del territorio.
Condivido l’affermazione iniziale “Siamo accomunati dalla convinzione che urbanistica e società siano imprescindibilmente connesse e che solo dalla cittadinanza attiva e dalla partecipazione si possano avere risultati per il miglioramento dello spazio in cui si vive, si lavora, si passa il proprio tempo libero.”
La mia curiosità parte dalla convinzione che qualsiasi azione o proposta che un gruppo può avanzare parte dalla conoscenza della realtà. La conoscenza della realtà è il fondamento di ogni azione e non l’ideologia cioè un sistema di regole che il soggetto utilizza per leggere la realtà. Ogni volta che fissiamo delle regole ci rendiamo conto che qualche cosa ci sfugge. “La realtà viene prima dell’idea” per citare Papa Francesco.
Anche se il sondaggio è limitato ad un gruppo minimo di persone emergono delle considerazioni interessanti:
  1. Gli spazi pubblici non sono solamente quelli gestiti dalle amministrazioni ma sono i bar, i ritrovi, i centri commerciali. Tutti i luoghi di convivialità;
  2. I nostri insediamenti sono diffusi nel territorio (la città continua…..) da qui l’accenno alla centralità dei trasporti che è fondamentale soprattutto per collegare i luoghi;
  3. La percezione dell’appartenenza ad un luogo supera gli ambiti amministrativi: S.Maria degli Angeli e Bastia Umbra sono percepiti come un continuum.
C’è una forte convinzione della necessità di affrontare questi temi di sociologia urbana in una dimensione pre_politica ma che possono e, speriamo che avvenga, sfociare in un impegno amministrativo.
Voglio qui ribadire il mio disappunto per questo venir meno di un dibattito sul futuro dei nostri centri avvenuto in questi anni.
La crisi del mercato immobiliare che ha caratterizzato l’ultimo decennio non può assolutamente far venir meno l’impegno dell’Amministrazione pubblica sul tema centrale dell’organizzazione del territorio.
Ad Assisi l’Urbanistica è finita: andate negli uffici preposti e vi rendete conto di quanto affermo.
La data del “De Profundis”è il 23 marzo 2016 quando è stato approvato il Piano Regolatore Generale N. 1 parte operativa uno degli ultimi atti della Ammistrazione 2011-2016. In quella occasione è stato sottolineato che la dicitura «approvazione Prg piano operativo n. 1», secondo quanto chiede la norma, è sbagliata infatti quello approvato è stato  il Piano numero zero, in quanto il vero piano numero uno , cioè il cosiddetto piano del Sindaco,doveva essere definito all’inizio della nuova Consiliatura a partire dagli obbiettivi di chi avrebbe vinto le Elezioni.
Ho voluto approvare il Piano con determinazione, anche se eravamo in una seria crisi della Maggioranza, altrimenti non si sarebbe più conclusa questa vicenda.
Sono trascorsi quattro anni ma il dibattito e soprattutto gli elaborati e le proposte tecniche per continuare il grande lavoro che è stato fatto nella predisposizione del Piano è rimasta lettera morta.
Gli unici atti approvati in C.C. riguardano la variazione della composizione della Commissione Comunale per la qualità architettonica, e l’approvazione del Piano di classificazione acustica del Territorio Comunale.
Nemmeno il Nuovo Regolamento Edilizio siamo riusciti ad approvare!!!!!!
Quando l’arch. Italo Rota ha avuto la delega speravamo in un salto di qualità soprattutto ascoltando le sue dichiarazioni in Consiglio Comunale, con idee che personalmente abbiamo condiviso; ma è stata una breve ed infelice parentesi.
L’Urbanistica è stata per tanti decenni l’argomento più rilevante di discussione dell’Assemblea Comunale. Tutto questo era mosso dalla passione che molti Amministratori e Consiglieri Comunali avevano per lo sviluppo delle proprie frazioni del proprio territorio. Poi noi abbiamo avuto la fortuna di assistere ad una stagione importantissima del dibattito sviluppatosi in Italia sullo sviluppo urbano dei Centri Minori e sui temi della salvaguardia del territorio extra urbano rappresentato prima dal Piano Astengo e poi dal Piano UNESCO ma anche dagli altri Piani che si sono succeduti compreso l’ultimo redato dall’Arch. Paolo Ghirelli.
Speriamo che nella prossima campagna elettorale riprenda vigore questo dibattito e chi si candiderà dica espressamente come vuole immaginare il futuro di questa città. Ma quando sarà eletto mantenga le promesse!!!!!!!!
12/07/2020
Antonio Lunghi

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