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26 Novembre 2024
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Sul bilancio del Comune di Assisi: “Da tre anni una gestione finanziaria disastrosa”.

Il risultato di amministrazione del comune di Assisi a guida Proietti e PD per il terzo anno di fila è negativo e presenta un disavanzo per il 2018 di 455.686 euro.

 

Tra i dati più significativi si evidenzia che i crediti che il Comune di Assisi dovrebbe riscuotere per IMU, TARI, TASI e fitti attivi ammontano ad 13.293.000 €, con un incremento di 1.650.000 € rispetto al 2017. “Dovrebbe” in quanto, in realtà ogni anno una fetta di queste potenziali entrate si perde, perché il comune non riesce a incassarle. Se ne conclude che chi paga è costretto mantenere i servizi del Comune anche per coloro che non pagano. Se l’Amministrazione prestasse più attenzione alla riscossione si potrebbero avere più risorse a disposizione per maggiori servizi oppure quelli che correttamente pagano potrebbero pagare meno.

 

Inoltre per il 2019 la tassa della nettezza urbana aumenterà sicuramente.

L’amministrazione all’ultimo momento durante il Consiglio comunale, ha ritirato il provvedimento della tariffa che era stato messo all’ordine del giorno. Pertanto non si sa ancora quanto sarà l’aumento, ma comunque dovrebbe attestarsi tra il 5 e il 10%.

Per evitare questa nuova mazzata a famiglie e imprese, basterebbe perdere meno soldi sulla riscossione. Solo quest’anno è stato indicato un importo di 734.000 € che l’amministrazione ha accantonato quale previsione di perdita. In alternativa si potrebbe tagliare sia le inutili spese per manifestazioni, cerimonie ed eventi, sia gli ingenti contributi a pioggia e privi di effettive ricadute economiche e sociali. Visto che per colmare le inefficienze della giunta a guida Proietti non basta nemmeno il milione di euro di imposta di soggiorno, che l’amministrazione incassa in più rispetto al passato, l’unica soluzione sarebbe quella di tagliare le spese inutili e utilizzare meglio le risorse.

 

Il bilancio approvato dalla maggioranza di sinistra evidenzia altresì che il fondo pluriennale vincolato per gli investimenti è pari a 2.194.000 €. Esso rappresenta il mancato allineamento di tempo tra il momento in cui erano disponibili le risorse e la data del loro effettivo impiego. In altre parole è il segno dei ritardi nell’esecuzione di opere e servizi pubblici rispetto ai programmi. I soldi ci sono, ma non vengono spesi. Questo in un momento di crisi economica è particolarmente grave: il Comune toglie risorse ai cittadini, ma non le investe in maniera produttiva per l’economia e l’occupazione.

 

Manca a questa amministrazione un grande progetto per Assisi, come quello che in passato ha portato la nostra Città a completare la ricostruzione post terremoto e a creare numerose infrastrutture come le zone industriali e i parcheggi “stellari”, il teatro Lirick, i restauri di Palazzo Vallemani e del Monte Frumentario, il sottopasso ferroviario, le rotonde, l’illuminazione in tutto il territorio per renderlo più sicuro, l’ampliamento della rete di distribuzione di acqua e gas, la Strada Mattonata e molto altro.

Ma qual è il progetto strategico dell’attuale amministrazione di Assisi?  Dopo tre anni nulla si è visto. Anzi si è aggravata la situazione sociale per famiglie e giovani e Sindaca e Giunta campano alla giornata.

All’inizio di ogni anno il bilancio di previsione ripropone pomposamente un elenco di opere pubbliche che l’Amministrazione elenca da eseguire, ma senza gli adeguati finanziamenti. Questa brutta abitudine di illudere i cittadini con il libro dei sogni è stata criticata anche dai Revisori dei conti, che hanno bacchettato l’amministrazione. Ecco che cosa rilevano al riguardo: “Si osserva che, per non privare il bilancio di significato, è necessario per il futuro che: A) sia maggiormente valutata in sede di previsioni la capacità finanziaria dell’ente, sulla base del trend storico e della manovra concretamente attuabile; B) la programmazione degli interventi soprattutto per la parte relativa alle spese di investimento sia effettuata in relazione alla possibilità concreta di finanziamento e alla capacità operativa della struttura interna dell’ente”. In altri termini i Revisori raccomandano di proporre opere in linea con la capacità del Comune di sostenere le relative spese e di non programmare investimenti privi di reali coperture. Anche noi della minoranza consigliare abbiamo più volte deplorato questo atteggiamento privo di rispetto dei cittadini e delle stesse istituzioni. Basta chiacchiere e prediche inutili: ci vogliono i fatti e quelli non si vedono.

 

Giorgio Bartolini

Emidio Fioroni

Moreno Fortini

 

 

 

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