
Il lavoro è espressione primaria della dignità della persona e ne consente la sua realizzazione personale e familiare, nonché la sua partecipazione alla vita sociale e alla costruzione del bene comune. Negare il lavoro ad un giovane o ad un adulto è un atto che non solo ferisce la singola persona, ma la stessa democrazia e la giustizia sociale.
Facendomi interprete anche degli altri vescovi della regione, esprimo l’auspicio che ogni parte interessata si impegni ad avere, in questo delicato momento, un supplemento di responsabilità. È in gioco la dignità di migliaia di persone e il futuro della nostra terra. Si tratta di un impegno corale al quale nessuno potrà sottrarsi.
Accanto alle aziende, ai lavoratori interessati e ai sindacati, anche la politica è chiamata in causa. È soprattutto sul terreno del lavoro che si misura la sua capacità di provvedere al bene comune. Abbiamo bisogno di una politica che rimuova gli ostacoli alla creazione del lavoro e dell’impresa, che sia attenta alla formazione professionale dei giovani e degli adulti e che sappia rimettere in gioco gli “scartati” dall’attuale sistema economico.
Ai lavoratori e alle loro famiglie che vivono momenti di angoscia, di inquietudine e sofferenza, giungano i sentimenti di vicinanza della Chiesa. Possono essere certi che resteremo sempre al loro fianco nell’impegno per una società più giusta e fraterna, in cui a ciascuno sia assicurata dignità e speranza.
Domenico Sorrentino
Vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino
Assisi, 19 ottobre ’17