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Bastia Umbra
20 Aprile 2024
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Giornale dell'Umbria

Rissa a Bastia, via dagli stadi per 5 anni

In libertà il tifoso accusato di aver lanciato il sasso, cade l’accusa di tentato omicidio

L’aggressione era avvenuta il 6 aprile

BASTIA UMBRA Torna libero il tifoso accusato di aver lanciato un sasso contro Massimiliano Antonelli, il tifoso dei Falchetti rimasto ferito dopo gli scontri con gli ultras del Bastia Umbra. Torna libero, ma viene raggiunta da un Daspo, il provvedimento di divieto di partecipazione ad eventi sportivi, per 5 anni, ma senza obbligo di firma. Il tribunale del Riesame, inoltre, ha derubricato l’accusa da tentato omicidio a lesioni personali gravissime.
Il giovane è difeso dagli avvocati Luca Maori e Delfo Berretti. L’episodio risale al 6 aprile di quest’anno, al termine della partita Bastia Umbra-Foligno valida per il campionato di serie D. Durante un contatto fra due gruppetti di tifosi era rimasto gravemente ferito alla testa un supporter del Foligno. Il tifoso 27enne era finito in carcere con l’accusa di tentativo di omicidio per avere lanciato un sasso che ha colpito alla testa e ferito gravemente un tifoso del Foligno. Agli arresti domiciliari per rissa aggravata erano stati messi anche altri quattro tifosi del Bastia che hanno un’età tra i 24 e i 30 anni. Gli scontri avvennero durante il deflusso dallo stadio delle due tifoserie.
L’indagine, non ancora conclusa e nella quale sono coinvolte complessivamente una decina di persone, è stata condotta dalla Digos di Perugia e dal commis sariato di Assisi. Secondo la ricostruzione della polizia durante il deflusso dallo stadio alcuni tifosi del Foligno vennero a contatto con i sostenitori locali dando vita a una rissa che coinvolse una ventina di persone.
Il giovane colpito alla testa dal sasso rimase ricoverato in ospedale diversi giorni, hanno ricordato gli investigatori, rischiando anche di morire. Secondo la ricostruzione della polizia, il lancio della pietra fu diretto e frontale. «Un gesto volontario» per Digos e commissariato di Assisi, diretti da Francesco Moretta e Francesca De Luca.
Atti ritenuti «idonei e diretti in modo non equivoco» a provocare la morte del tifoso del Foligno, evitata per il «tempestivo» intervento dei medici. Il Daspo è stato notificato anche a tutti i partecipanti alla rissa e indagati nel procedimento penale. In tutto una decina di persone.

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