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29 Marzo 2024
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Formare la gioia del Serafico Padre. Iniziato il Capitolo generalissimo dei Frati Francescani in Umbria alla presenza del Card. Bassetti e dei Vescovi umbri.

“Le Famiglie francescane dell’Umbria riunite nel quinto centenario della bolla ‘Ite vos’, vogliono fraternamente dialogare e confrontarsi sulla comunione fraterna e sull’evangelizzazione nella terra umbra, a servizio della Chiesa locale e universale”: con queste parole il Cardinale Bassetti, Presidente CEI, ha introdotto, nel pomeriggio di ieri 29 maggio, la liturgia di inizio del Capitolo generalissimo, che tutti i francescani dell’Umbria celebrano a Foligno per cinque giorni fino al 2 giugno, spiegandone senso e motivazioni. “Si tratta – ha spiegato il Cardinale – di un momento epocale, un evento di comunione di cui l’assemblea riunita è già espressione eloquente”. Ha ricordato inoltre l’importanza di santi come Francesco e Benedetto per la terra umbra. Con questi santi, ha proseguito, tutto si illumina perché in loro la missione si identifica, come per San Paolo, con la vocazione e con la vita.

Dopo il momento di preghiera i frati si sono trasferiti nell’aula capitolare per ascoltare gli interventi dei vescovi delle Chiese in cui operano. Prendendo per primo la parola, il Card. Bassetti ha ribadito come e quanto Francesco d’Assisi sia al centro della vita dell’Umbria oggi, aggiungendo – rivolto ai frati – che “le vostre case religiose rappresentano ancora un punto di riferimento per molti fedeli, non sembrano fortezze arroccate ma sono piuttosto luoghi di preghiera accoglienti”.

Il cardinale – che ha ricordato di essere un terziario francescano – ha riconosciuto la preziosità del lavoro pastorale dei frati nelle numerose parrocchie da loro animate, e anche in tutte le altre realtà: dal servizio alle carceri a quello agli ospedali, definendo “angeli custodi” i “miei frati minori che sono all’ospedale di Perugia”. E poi ha ricordato ancora le missioni al popolo, l’animazione del mondo della cultura con centri importanti come Monteripido e Assisi, la pastorale universitaria, l’animazione vocazionale e l’accompagnamento delle famiglie.

Durante il suo intervento, Mons. Domenico Sorrentino, Vescovo di Assisi-Nocera-Gualdo, si è dichiarato lieto di constatare come la comunione tra le famiglie francescane e la Chiesa diocesana, che già si vive ad Assisi, si sta irradiando in tutta l’Umbria con l’auspicio che illumini il mondo intero. Ricordando la recente erezione del Santuario della Spogliazione, ha ricordato che “rimettersi insieme richiede il gesto di spogliarsi di qualcosa. C’è bisogno di una conversione interiore – ha ribadito – di una riforma degli atteggiamenti e forse anche delle strutture”.

Mons. Renato Boccardo, Vescovo di Spoleto-Norcia, ha notato come persino dalle ferite e dalla nostalgia per delle partenze da una chiesa o da un convento, precedentemente abitato dai Francescani, ci si possa rendere conto della fecondità di quella presenza. Ha aggiunto inoltre che la presenza dei frati inseriti nel presbiterio diocesano giova anche agli stessi sacerdoti.
Al centro dell’intervento di Mons. Benedetto Tuzia, Vescovo di Orvieto-Todi, c’è stata la costatazione dei frutti di santità dell’Umbria: “difficili da enumerare … una regione così piccola eppure così colma dell’amore di Dio”. Ha, poi, ricordato che “se da un lato è necessario spogliarsi di qualcosa, come esortava ricordava Mons. Sorrentino, dall’altro bisogna sapersi rivestire delle cose belle di cui i cristiani sono stati rapinati: l’amore per la vita, l’entusiasmo e la passione”.
Mons. Mario Ceccobelli, Vescovo di Gubbio, ha invitato a non portare avanti progetti umani o basati solo sulle forze umane, ma a rimanere in ascolto dello Spirito Santo che guida la Chiesa e di tornare, inoltre, ad imitare Francesco d’Assisi in quella pazzia che è l’amore.
Mons. Giuseppe Piemontese, Vescovo di Terni-Narni-Amelia e frate minore conventuale, ha ribadito con gioia quale grande ricchezza siano i francescani – tutti: i frati del Primo Ordine, le Sorelle Clarisse e i laici dell’Ordine Francescano Secolare – nella diocesi da lui guidata. Ha sottolineato con forza la responsabilità che tutti i francescani hanno nell’essere custodi e interpreti di un carisma che affascina ancora molti, anche se lontani. Ha infine concluso indicando il potenziale dei santuari di Assisi e dell’Umbria, che forse permettono a chi li custodisce non necessario “andare verso” ma semplicemente di accogliere i tanti pellegrini che spontaneamente vi giungono.
Mons. Gualtiero Sigismondi, Vescovo di Foligno, che ha presieduto lo scorso anno la celebrazione della Riconciliazione tra le Famiglie francescane, ha indicato nell’Istituto Teologico di Assisi la forma embrionale, già in atto nella nostra regione, di un cammino possibile di comunione tra le famiglie francescane e con le diocesi. Ai frati ha chiesto la forza della profezia, della comunione fraterna, spesso così difficile da vivere anche dentro la Chiesa, certo della capacità – che le è propria – di essere un potente strumento di semplificazione, capace cioè di orientare verso quella semplicità che fu esemplare in Francesco d’Assisi.
Al termine degli interventi prima di recarsi insieme in chiesa per la preghiera del vespro, i frati hanno potuto porre delle domande ai Vescovi. Tra le altre, quella su ciò che i Pastori delle Chiese umbre avvertono come urgenze a cui le fraternità francescane possono rispondere. Quella che forse è la prima urgenza, hanno risposto i Vescovi, è la mancanza di guide disponibili alla direzione spirituale. Hanno rivolto ai frati l’invito a partire con entusiasmo ma non a partire dispersi, e la raccomandazione a coltivare progetti, ma anche di farlo con discernimento e verifica, puntando ad assicurare le loro presenze in modo particolare nei santuari e nelle periferie.

Questi alcuni numeri di questo Capitolo. I frati riuniti, in rappresentanza delle Famiglie francescane dell’Umbria, sono 53, così suddivisi: 22 frati Minori della Provincia Serafica di San Francesco d’Assisi, 13 frati Minori Cappuccini della Provincia Serafica dell’Umbria, 17 frati Minori Conventuali – di cui 7 della Provincia italiana di San Francesco d’Assisi e 10 della Custodia del Sacro Convento – , e 1 frate della Provincia di San Francesco d’Assisi del Terz’Ordine Regolare.

A loro si sono uniti i tre Ministri generali: fra Michael A. Perry OFM, fra Mauro Tasca OFMConv e fra Mauro Jöhri OFMCap, e i loro Vicari, insieme al Vicario generale del TOR, fra Armando Trujillo. Infine, in qualità di facilitatore: p. Brian Terry, Ministro generale dei frati francescani dell’Atonement. Altre presenze temporanee al Capitolo sono i Maestri e i Vicemaestri insieme ai Novizi OFM, OFMConv e Atonement, e alcuni frati della Curia generalizia OFM.

Venerdì mattina, 2 giugno, si compirà l’atto conclusivo del Capitolo: ai frati Capitolari si uniranno tutti i frati francescani dell’Umbria per un incontro in cui si relazionerà su quanto vissuto durante il Capitolo a cui seguirà la celebrazione eucaristica, nella Basilica Inferiore di San Francesco in Assisi, presieduta da S.E. Mons. José Rodríguez Carballo OFM, Segretario della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica.

30/05/2017

fr Pasquale Berardinetti
Ufficio Comunicazioni dei Frati Minori di Umbria e Sardegna

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