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Cultura

Un anno di festeggiamenti per gli 800 anni dalla morte del patrono di Nocera Umbra. La Diocesi si prepara alla festa di San Rinaldo.

Don Ferdinando Cetorelli

NOCERA UMBRA – Sarà il vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino monsignor Domenico Sorrentino a presiedere il pontificale di giovedì 9 febbraio alle ore 11 a Nocera Umbra, in occasione della festa del patrono San Rinaldo. La solennità di quest’anno assume un’importanza ulteriore perché si celebrano gli 800 anni della morte del Santo che fu molto amico di San Francesco, perché fu tra i sette vescovi umbri che il 2 agosto 1216 promulgarono l’indulgenza della Porziuncola.
La comunità locale si sta preparando alla solennità con la tradizionale novena mentre mercoledì 8 ci saranno i primi vespri e l’apertura dell’urna con le spoglie mortali del patrono di Nocera. “Mi auguro che questo anniversario così importante – ha dichiarato il parroco don Ferdinando Cetorelli – ci porti tanta grazia, secondo il percorso di sinodalità che, come chiesa locale, abbiamo intrapreso. Questo legame con San Francesco è un ulteriore segnale di comunione e convergenza della nostra comunità”. La festa solenne di giovedì è solo il primo di una serie di appuntamenti in programma in questo anno di celebrazioni ed eventi in onore del santo patrono di Nocera. Il 24 settembre, per esempio, ci sarà una celebrazione presieduta dal cardinale Beniamino Stella. La sua presenza ha una forte rilevanza celebrativa e rievocativa: da un lato perché fu ordinato sacerdote dallo zio Costantino Stella, già vescovo di Nocera Umbra e Gualdo Tadino nel quinquennio 1945-1950 e dall’altro proprio perché nel 1948 il vescovo Stella indisse l’ultimo sinodo a Nocera. Tra le altre iniziative da segnalare c’è un importante progetto con i ragazzi delle scuole del territorio che verranno coinvolti dalla compagnia di Carlo Tedeschi in dei laboratori teatrali per la realizzazione di un musical su San Rinaldo e in particolare sul suo legame con San Francesco.
San Rinaldo nacque nel 1157 ed era l’erede del conte di Postignano, Napoleone Trinci; diciottenne abbandonò le sue ricchezze per vivere un’esistenza da eremita prima sul Serrasanta, poi a Fonte Avellana (dove rimase circa 30 anni). Alla morte del vescovo di Nocera Ugo, nel 1218, prese il suo posto fino al giorno della morte. Le leggende circa la sua vita e la sua santità sono molte ma forse, ciò per cui San Rinaldo è più ricordato, era ed è amato dalla popolazione nocerina furono le sue doti morali, l’abbandono della ricchezza, del lusso e la scelta di una vita umile, vissuta in povertà e penitenza.
 
07/02/2017

Ufficio stampa
Diocesi Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino

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