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Politica

Claudio Ricci chiede (in una mozione) la ricognizione degli “strumenti derivati” (titoli) emessi della Regione, chi sono gli acquirenti e quali “impatti negativi” potrebbero arrecare (sino a scadenza nel 2031/37).

Claudio Ricci (consigliere regionale dell’Umbria) osserva che già nell’ambito dell’analisi sul “rendiconto di bilancio 2014” la Corte dei Conti aveva messo in rilievo, in relazione agli “strumenti derivati” (assunti dalla Regione Umbria), che la nota informativa “non era ancora idonea ad offrire una prospettazione esaustiva sugli effetti delle operazioni intraprese sui conti dell’Amminitrazione”.
Anche nella “nota integrativa”, allegata al bilancio di previsione 2016/18, emergono per gli “strumenti derivati” (in scadenza fra il 2031 e il 2037) aspetti quantitativi e qualitativi (in relazione alla variabilità dei titoli finanziari) da approfondire considerato che, sull’anno 2016, sono previsti “flussi negativi da pagare per la Regione” (cosa che si è riscontrata anche nel 2015) e, in generale, permangono “incertezze” sugli impatti che si potranno determinare nei prossimi anni.
Claudio Ricci (in una mozione in itinere di “presentazione” in consiglio regionale) sollecita la predisposizione di un “atto ricognitivo”, tecnico finanziario, da inoltrare alla specifica commissione consiliare, corredato dai “pareri” dal collegio revisione dei conti e dell’ufficio legale della Giunta Regionale in merito all’evoluzione, con relative valutazioni sulla variabilità e affidabilità, degli “strumenti finanziari” (titoli, che in definitiva sono “debiti”) attivati dalla Regione Umbria (con scadenza negli anni 2031 e 2037). Inoltre si chiedono informazioni, per valutazioni in merito alla solidità finanziaria, sugli acquirenti dei “titoli” (“strumenti finanziari”) emessi.
30/03/2016
Claudio Ricci

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