Bastia Umbra, il rione Sant’Angelo in scena con “I piedi come radici, la testa come foglie”
di SIMONA MAGGI
Bastia Umbra si respira aria di festa con il palio de San Michele che si concluderà il 29. Folklore, tradizione e gastronomica i protagonisti della kermesse che ogni anno richiama numerosi visitatori anche da fuori regione. A contendersi il Palio sono i quattro rioni: Moncioveta, Portella, San Rocco e Sant’Angelo che si affrontano su tre prove la sfilata, i giochi e la lizza. Le espressività peculiari di questo Palio lo differenziano senza dubbio da tutte le altre manifestazioni nell’intero panorama nazionale. Ad inaugurare le sfilate è stato ieri il rione San Rocco con “Bagaglio a mano: istruzioni per l’uso”. Questa sera alle 22 sarà il turno del rione Sant’Angelo, in scena con “I piedi come radici, la testa come foglie”. La storia è un volo a testa in giù. All’inizio della storia i protagonisti hanno i piedi ben saldi a terra: scarpe nuove che battono il tempo sui sampietrini di piazza. E lassù, sull’albero, tremano le foglie. Ma a ben guardare, qualcos’altro si muove nella filigrana di rami e cielo: un essere a metà tra l’uomo e l’animale occhieggia nella notte, salta fulmineo da un leccio a un olmo, sfiora i pensieri volteggiando sulle teste. Lontano eppure vicinissimo. Non si conosce di preciso cosa né chi sia: in certi momenti sembra quasi ululare, ma poi dirige l’orchestra con maestria. È un misto di istinto e razionalità, una presenza che sa diventare trasparente all’occorrenza. Eppure è sempre lì e si fa sentire. Non si può fare a meno di salire. Arrampicati si può osservare il mondo sottosopra: ognuno dei presenti può essere Cosimo. Intanto pensieri spiccano il volo trasportati da una foglia. Oltre alla sfilata con l’arrivo della giuria tecnica, sempre ieri sera, è iniziata anche la gara gastronomica “Magie del gusto”. La sfida gastronomica tra i rioni terminerà in concomitanza con la fine delle sfilate, giovedì. Inoltre il Palio sarà animato anche da prodotti di qualità, menu bio e per celiaci, spettacoli, animazione, musica dal vivo. Sono queste le caratteristiche delle taverne rionali che ogni sera ospitano migliaia di visitatori al palio de San Michele. Mangiar bene e divertirsi, aggregazione e coinvolgimento, ingredienti che rendono la kermesse un evento al quale non si può rinunciare. La storia del palio de San Michele inizia dal 1962 in occasione della consacrazione della nuova chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo, il parroco don Luigi Toppetti ed alcuni giovani abbinarono le cerimonie religiose ad una manifestazione culturale e folkloristica, dividendo la città in quattro rioni Moncioveta, Portella, Sant’Angelo e San Rocco
Redazione
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