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Bastia Umbra
23 Aprile 2024
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Nazione

Sfida per arrampicarsi sulla rete: cede il palo muore a 15 anni

Dramma nella notte vicino al palasport. Antonio Perrella è precipitato da oltre due metri. Inutili i soccorsi
L’ALLARME La chiamata al 118 è giunta poco dopo la mezzanotte Sul posto anche il padre
BASTIA UMBRA –UNA CITTA’ sotto choc, che fatica a farsi una ragione davanti a una tragedia tanto grande quanto, apparentemente, assurda. Una città, Bastia, che da ore si chiede come e perché un semplice gioco sia finito in dramma, portandosi via per sempre un ragazzino di appena quindici anni.
L’INCIDENTE dell’altra notte colpisce una famiglia di origine campana, ben radicata a Bastia, dove abita nella zona vicina all’area ex Giontella. La famiglia di Antonio, di cui fanno parte il padre, la madre e un fratello, risiede in una traversa di via San Rocco, quartiere popolato dell’area centro a ridosso della vecchia ‘Insula’. I due ragazzi Perrella sono noti in questa zona in particolare nella parrocchia di San Michele Arcangelo, dove hanno frequentato corsi di catechesi in preparazione dei sacramenti.
ANCHE QUESTO spiega perché la tragedia abbia immediatamente provocato commosse reazioni dei numerosi amici del ragazzo coinvolto, che hanno subito lasciato le proprie testimonianze sull’accaduto. Ma anche altri amici e gente del quartiere hanno raggiunto il luogo della disgrazia e l’abitazione della famiglia Perrella per portare la loro solidarietà ai parenti del giovane scomparso. Reazioni che hanno avuto un seguito immediato anche nei ‘social’ con molti ragazzi che hanno preso posizione chiedendosi se sia stato fatto tutto il possibile per evitare il tragico incidente.
DOMANDE che rimangono sospese, in attesa degli esiti dell’inchiesta penale di cui si occupano gli investigatori e l’autorità giudiziaria. Indipendentemente dagli esisti, tuttavia, in molti sollecitano i responsabili del Comune a fare presto nell’istallazione del nuovo sistema di videosorveglianza, che prevede altre telecamere nell’area degli impianti sportivi e dell’ex Giontella. Perché assurde tragedie come quella di Antonio non si ripetano più.
M.S.
Sul web: «Antonio si poteva salvare?»
CITTA’ SOTTO CHOC NEL MIRINO LE SCARSE MISURE DI SICUREZZA
BASTIA UMBRA – UNA CITTA’ sotto choc, che fatica a farsi una ragione davanti a una tragedia tanto grande quanto,apparentemente, assurda. Una città, Bastia, che da ore si chiede come
e perché un semplice gioco sia finito in dramma, portandosi via per sempre un ragazzino di appena quindici anni. L’INCIDENTE dell’altra notte colpisce una famiglia di origine
campana, ben radicata a Bastia, dove abita nella zona vicina all’area ex Giontella. La famiglia di Antonio, di cui fanno parte il padre, la madre e un fratello, risiede in una traversa di via San Rocco,
quartiere popolato dell’area centro a ridosso della vecchia ‘Insula’. I due ragazzi Perrella sono noti in questa zona in particolare nella parrocchia di San Michele Arcangelo, dove hanno frequentato
corsi di catechesi in preparazione dei sacramenti.
ANCHE QUESTO spiega perché la tragedia abbia immediatamente provocato commosse reazioni dei numerosi amici del ragazzo coinvolto, che hanno subito lasciato le proprie testimonianze
sull’accaduto. Ma anche altri amici e gente del quartiere hanno raggiunto il luogo della disgrazia e l’abitazione della famiglia Perrella per portare la loro solidarietà ai parenti del giovane scomparso. Reazioni che hanno avuto un seguito immediato anche nei ‘social’ con molti ragazzi che hanno preso posizione chiedendosi se sia stato fatto tutto il possibile per evitare
il tragico incidente. DOMANDE che rimangono sospese, in attesa degli esiti dell’inchiesta penale di cui si occupano gli investigatori e l’autorità giudiziaria.Indipendentemente dagli
esisti, tuttavia, in molti sollecitano i responsabili del Comune a fare presto nell’istallazione del nuovo sistema di videosorveglianza, che prevede altre telecamere nell’area degli impianti sportivi e
dell’ex Giontella. Perché assurde tragedie come quella di Antonio non si ripetano più.
M.S.
Tutta l’area messa sotto sequestro «Ristrutturata quattro anni fa»
LE REAZIONI CENTINAIA DI PERSONE SUL LUOGO DELL’INCIDENTE
di MASSIMO STANGONI
BASTIA UMBRA –E’ STATA una notte da incubo. La tragedia di Antonio, 15 anni, precipitato dalla rete salva-palloni del campo di calcetto vicino al palasport, si è consumata all’interno dell’area «ex Giontella». Famosa per ospitare nell’ex tabacchificio ristrutturato il Centro salute della Asl, ma già nota in passato per la piscina, demolita una decina d’anni fa, e il Country club. Oltre al palazzetto dello sport, realizzato alla fine degli anni Settanta e ancora oggi in funzione. Il luogo della tragedia è proprio di fianco al palasport, dove dopo mezzanotte c’è stato per almeno cinque ore un via-vai di soccorritori, investigatori e autorità locali.
PER IL COMUNE, proprietario dell’area, è intervenuto l’assessore allo sport Filiberto Franchi: «Mai – ha detto – avrei voluto assistere a una vicenda simile. L’area è stata ristrutturata quattro anni fa, quando il Comune era intervenuto per mettere in sicurezza il tetto del palasport da dove pioveva da anni. Non solo, abbiamo cercato di dissuadere i ragazzi a scalare l’esterno del palasport, che è costruito con una palificazione in ferro e a gradoni. Temevamo che potesse succedere qualcosa di grave nella struttura coperta, ma non nel campetto di calcio o nella rete sorretta dai pali». Eppure è qui che è avvenuto l’imprevisto. Di notte succede un po’ di tutto nelle aree verdi del Comune, come ha denunciato due settimane fa la stessa amministrazione comunale, lamentando danni provocati di notte ai giardini pubblici. Il vicesindaco Francesco Fratellini ha sottolineato che la rete salva-palloni era stata costruita anni fa per svolgere il suo ruolo di protezione e non idonea per sopportare arrampicate. L’area, già dall’altra notte, è stata posta sotto sequestro giudiziario e ieri mattina è stata meta di centinaia di persone sconvolte dal dramma.
M.S.

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