
Nei manifesti affissi ai muri lo stesso giorno il Comitato di liberazione saluta i “valorosi soldati delle Nazioni Unite” e ricorda i “caduti”, “le vittime della violenza fascista”, i “combattenti di tutte le guerre”, i “fratelli dell’Italia” che continuano a lottare per scacciare “le orde naziste” e ridare agli italiani “la coscienza e la dignità di uomini”. A seguire c’è poi un significativo e toccante appello alla “pacificazione”, indirizzato ai “fratelli di ogni partito e ai cittadini tutti”:
“In quest’ora grave e solenne nella quale gli sguardi degli uomini liberi d’ogni continente si affiggono su di noi, nessuno osi turbare l’esultanza degli animi con propositi di particolari vendette e con atti inconsulti. Chi è stato indegnamente offeso, reprima il generoso sdegno e affidi alla Legge sovrana la missione di punire i colpevoli. Mostriamoci figli non degeneri dei Martiri del Risorgimento e diamo inizio con severa disciplina alla rinascita morale e spirituale della nostra Patria che le permetterà di riprendere il rango di grande Nazione, conscia dei propri destini, in seno a una Umanità più serena e illuminata.”

- Romano Fabbri (Partito d’azione, Presidente del CLN)
- Quinto Comparozzi (Partito Comunista)
- Alessandro Costanzi (Partito Liberale)
- Carlo Meccoli (Partito Democratico Cristiano)
- Alfredo Modestini (Partito Repubblicano)
- Vincenzo Silvani (Partito Socialista)
L’incontro tra il Governatore Militare inglese Philipe Garigue e i componenti del CLN assisano, avvenuto nel Palazzo del Comune il 18 giugno, rappresenta il passaggio decisivo verso una nuova fase storica della città, quella dell’Assisi liberata dall’occupazione tedesca e dalla dittatura fascista, quella della Giunta “di liberazione” guidata dal Presidente del CLN Fabbri, quella della completa evoluzione democratica che porterà da lì a pochi anni (ottobre ’46) alle prime elezioni comunali a suffragio universale maschile e femminile.
La possibilità di scegliere e di decidere i propri rappresentanti, oggi data per scontata, è il frutto delle battaglie di tante donne e uomini, italiani e stranieri, che in quegli anni hanno lottato con onore e sacrificio per la libertà.

In occasione del 17 giugno, vogliamo ringraziarli ancora una volta, di cuore, per l’eredità democratica che ci hanno lasciato.
Proprio attingendo a questa storia di coraggio e di generosità e facendo propri gli ideali di libertà, giustizia e democrazia di quegli anni, ognuno di noi può trovare slancio e ispirazione per un impegno sincero e umile a favore della “polis” e della “comunità” cittadina, fondato sullo spirito di servizio e la ricerca incessante del bene comune.
16/06/2015
Simone Pettirossi
Capogruppo PD Assisi