La campagna elettorale per il rinnovo del presidente della regione, con i risultati che ha prodotto, ha una chiave di lettura incontestabile. Occorre “rievangelizzare” la regione umbra, da tanti anni, da troppi, sotto il giogo di una classe politica abbarbicata al potere fine a se stesso, che non riesce a comprendere nemmeno in tempi di preoccupante allontanamento dalle urne (soprattutto da parte dei giovani) che è venuto il momento per i politici di “uscire dal tempio”, di uscire in campo aperto, e di dimostrare coerenza e sobrietà.
Lo ha dimostrato inequivocabilmente il successo che ha arriso al sindaco di Assisi, Claudio Ricci, che ha capito per tempo questa esigenza e che per mesi pertanto si è immedesimato e immerso, come un gesuita, in questo bisogno, in quest’ansia di uscire dal tempio, di andare allo scoperto, per le strade della nostra regione, condividendo problemi e speranze degli uomini che si sentono traditi sotto tutte le bandiere.
La sua è stata un’apertura “missionaria”, su un mondo ormai lontano dalla politica, allergico alla “casta”. Un’apertura che porta in sé un “segno di contraddizione”, un nuovo “slancio profetico”.
Nelle strade, nelle piazze, nei quartieri, ad annunciare un rinnovamento, un cambiamento reale della politica regionale, per promuovere davvero l’Umbria, così come, da sindaco e da presidente nazionale dell’UNESCO, Claudio Ricci ha promosso davvero Assisi ed il suo territorio.
Decine di convegni, di incontri; centinaia di telefonate e di inviti rappresentano una nuova frontiera, una nuova trincea, lontano dall’austera eleganza dei “Palazzi del Potere”: una lunga conversazione, condotta con stile informale, rapido, con stimoli e irruzioni estemporanee, che per mesi si è svolta a tappe, tra Perugia e Terni, con un solo auspicio: uniti dallo stesso amore per le cose che contano, per una nuova etica politica, per una speranza di riscatto, per una nuova dialettica sociale.
Un riscatto possibile, puntando lo scalpello nell’inconsistenza della “quotidianità” di chi ha fin qui amministrato la nostra regione con insipiente vitalità, in fatto di famiglia, di scuola, di lavoro e di impresa. Un riscatto possibile con un semplice “ripensare”, con la tecnica dello scultore “che non aggiunge ma toglie”, l’enorme blocco di marmo per far emergere un volto o un torso.
È stato un nuovo modo di “pensare” la politica, maturato e perfezionato nel “laboratorio” della componente civica che ha sostenuto e promosso con successo l’intera campagna elettorale del sindaco di Assisi. Una novità nel modo di fare politica da sperimentare anche a livello comunale, perché, se tengono le spiegazioni addotte, il concetto può tradursi concretamente in criteri operativi di estrema importanza anche nel territorio locale.
08/06/2015
Annibale Vescovi – Coordinatore Liste Civiche
Redazione
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