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Simona Carosati ricorda le Foibe

Da pochi anni, con l’istituzione nel 2004 del “Giorno del Ricordo”, si è tolto il velo su un eccidio, quello compiuto durante la seconda guerra mondiale e nell’immediato dopoguerra nei confronti della popolazione italiana della Venezia Giulia (che comprendeva anche l’Istria) e della Dalmazia. Si parla di quindicimila vittime (anche se una quantificazione precisa è impossibile a causa di una generale mancanza di documenti) gettate in profonde cavità del terreno a volte ancora vive. Questo fu il metodo utilizzato da “Tito” per far tacere gli oppositori del regime. Il terrore delle foibe e le deportazioni di civili e militari in campi di concentramento jugoslavi, costrinsero 350.000 persone a lasciare lavoro e proprietà per cercare scampo altrove: l’esodo giuliano-dalmata fu una diaspora forzata della maggioranza dei cittadini “italiani”. Di tutto questo, per moltissimi anni, non è esistita traccia nella nostra memoria collettiva. «Noi crediamo sia fondamentale rompere questo oblio collettivo» ha commentato Simona Carosati e ha aggiunto « confidiamo che tutto questo diventi patrimonio di conoscenza su tutto il territorio, conoscenza e consapevolezza per i nostri ragazzi. Oggi, Giorno del Ricordo, vogliamo esprimere la più ferma condanna nei confronti di questa tragedia»

08/02/2014

Elisa Zocchetti – Ufficio Stampa Simona Carosati

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