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Ricorso del Comune di Bettona per lo scorporamento dell’istituto comprensivo Bettona-Cannara

Stefano Frascarelli

PERUGIA, 25 febbraio 2014 – Il Comune di Bettona lunedì 17 febbraio ha presentato il ricorso al Tar per opporsi allo scorporamento dell’Istituto Comprensivo Bettona-Cannara previsto dal nuovo piano dell’offerta formativa e del dimensionamento scolastico, approvato dall’assemblea legislativa dell’Umbria lo scorso 18 dicembre.

“Siamo coerenti con quello che abbiamo deliberato, – sottolinea Stefano Frascarelli, sindaco del Comune di Bettona – dopo aver sentito anche il parere del consiglio di istituto, della dirigente scolastica e dopo le assemblee organizzate con i genitori di Bettona e Cannara”.

Non sarà solo il Comune ad opporsi alla decisione presa dal Consiglio regionale dell’Umbria. Anche i genitori degli studenti dell’Istituto Comprensivo presenteranno ricorso al Tar. Non lo farà, invece, il Comune di Cannara, gestito attualmente dal commissario straordinario che aveva già dichiarato di rimettersi alle decisioni della Regione Umbria.

Sempre in merito a questa vicenda, mercoledì scorso l’Associazione Valore Comune Cannara ha inviato – all’attenzione della Regione Umbria, del commissario di Cannara, del sindaco di Bettona, del dirigente e del consiglio dell’Istituto Comprensivo Bettona-Cannara e della cittadinanza di Cannara – una email dove ha scritto: “Nell’anno scolastico 2013/14, in anticipo sui tempi stabiliti dalle linee guida per la programmazione territoriale della rete scolastica regionale, Cannara e Bettona hanno dato vita ad un unico Istituto Comprensivo che rispondeva ai dettami imposti sulle autonomie scolastiche.

Il piano regionale dell’offerta formativa e della programmazione della rete scolastica per l’anno 2014/15, approvato dal Consiglio Regionale dell’Umbria nella seduta del 18 dicembre 2013, ha sciolto l’Istituto Comprensivo Bettona-Cannara e ne ha formati due nuovi: Bevagna-Cannara e Bettona-torgiano. Tale decisione è stata assunta non tenendo in considerazione due elementi di primaria importanza in un paese democratico: il primo è che le istanza che provenivano dai due territori oggetto dello scioglimento non sono state ascoltate e il secondo è che sono state punite due realtà che prima delle altre avevano deciso di mettersi in regola con i numeri delle autonomie scolastiche. Di non secondaria importanza il fatto che tutto il lavoro fin qui fatto dalla nuova istituzione e quindi da parte di tutto il personale coinvolto in questa unione viene buttato via con grave spreco di energie umane e di denaro pubblico.

Sottolineiamo poi che l’assetto votato a dicembre scorso dal consiglio regionale ha creato due realtà scolastiche che in un’ottica di un futuro dimensionamento, il Ministero delle Finanze e dell’Economia e il Ministero dell’Istruzione puntano ad autonomie scolastiche sopra ai 900 alunni entro il 2015, non saranno al riparo da un nuovo accorpamento e di certo non lo è Bevagna-Cannara che attualmente conta su una popolazione studentesca di 768 alunni. Chiediamo quindi che le Istituzioni preposte a decidere i futuri assetti della scuola tengano conto dell’unanime volontà dei cittadini di Cannara e Bettona nel proseguire nel percorso avviato già dal 2012 e di completarlo con l’unione di Torgiano, evitando così nel 2015, un ulteriore accorpamento con evidenti ripercussioni negative sull’insegnamento e la vita delle famiglie.

Cannara è in regola dal 2012 e non può subire ripetute penalizzazioni per ‘favorire’ logiche estranee agli interessi collettivi o interessi egoistici (anche se giustificabili) di altri Comuni. La nostra associazione pertanto, nel sottolineare con rammarico il fatto che ad oggi solo il Comune di Bettona ha presentato ricorso al Tar, prenderà in considerazione tutte le azioni possibili affinché questa decisione venga bloccata e rivista”.   

Ufficio Stampa Comune di Bettona

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