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25 Aprile 2024
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Assisi

Simone Pettirossi: >

Ad Assisi il territorio è un bene prezioso, che andrebbe salvaguardato e valorizzato, piuttosto che essere “consumato”.
Proprio per questo motivo siamo intervenuti più volte sull’eccessiva “cementificazione” degli ultimi anni e sulle vicende legate al nuovo Piano regolatore (con diversi articoli, una mozione e un’interpellanza consiliare), chiedendo con forza il pieno rispetto dei vincoli normativi e la massima trasparenza nelle scelte. Abbiamo anche organizzato, come PD, alcune iniziative pubbliche (22 novembre 2011, 23 ottobre 2012, 10 luglio 2013) per mantenere alta l’attenzione, ascoltare gli operatori e i comitati di cittadini, spingere verso la massima salvaguardia di luoghi unici al mondo.

Siamo convinti che il Sindaco, su un tema così delicato, invece di minacciare azioni legali denotando un certo nervosismo, farebbe meglio a confrontarsi serenamente con tutti.
L’ambiente, infatti, ancor di più nella patria di San Francesco, autore del meraviglioso Cantico delle Creature, non appartiene ad una maggioranza o ad un’amministrazione comunale “pro tempore”, ma a tutti i cittadini (presenti e futuri) e all’umanità intera.

Facciamo, perciò, una proposta concreta: visti i tanti dubbi e i timori sollevati da più parti, perché non convochiamo un Consiglio comunale aperto sul PRG, a cui far partecipare cittadini, tecnici, rappresentanti degli enti coinvolti, associazioni di categoria, comitati di cittadini, partiti, movimenti?
Se il centrodestra è convinto delle proprie posizioni, che problema c’è a dare vita ad un confronto pubblico in una sede istituzionale?

Quello che è certo, infatti, è che le scelte relative al PRG potevano essere molte e la via percorsa dalla maggioranza non è stata per nulla la migliore.
Se fosse dipeso da noi, ad esempio, avremmo certamente scelto per Assisi un nuovo piano regolatore a impatto ZERO o quantomeno a “basso impatto” (con un aumento di nuove aree tra lo 0% e il 3%). Avremmo puntato, cioè, a realizzare un piano che si tenesse ben al di sotto dei limiti di legge (10% di aumento), che privilegiasse la riqualificazione dell’esistente, che ripensasse il nostro territorio e la nostra città con un impatto complessivo minimo, prevedendo nuove aree edificabili solo a fronte dell’eliminazione di altre aree edificabili già previste nel PRG vigente e mai partite.

Invece, il centrodestra, alla fine della scorsa consiliatura, ha compiuto scelte opposte, adottando un PRG che ha sostanzialmente aggiunto nuove aree edificabili a quelle esistenti e ha superato nettamente i limiti massimi consentiti dalle normative (10%), giungendo a + 17,79%.
Al di là delle valutazioni di parte (visto che i tecnici consultati dalle opposizioni calcolavano un sovradimensionamento anche maggiore, fondato su diverse valutazioni dei residui e del consolidato; mentre quelli della maggioranza sostenevano che il sovradimensionamento fosse minimo), questo dato è ormai quello ufficiale, emerso nella prima Conferenza istituzionale del 29 aprile 2013, nel corso della quale sono stati fatti numerosi rilievi al PRG del Comune di Assisi, tra cui quello, appunto, del “sovradimensionamento del PRG-PS sia in relazione al consumo di suolo da impegnare per le nuove previsioni che in merito ai nuovi volumi residenziali”.
Non a caso, infatti, è stato chiesto in quella sede al Comune di Assisi di modificare il PRG e di “ricondurre il dimensionamento del PRG-PS – suolo e volumi” entro i limiti consentiti.

La prima cosa da contestare, perciò, è la scelta originaria di spingere troppo sull’aumento di aree edificabili, gravemente sbagliata in un territorio sensibile e delicato come il nostro, vincolato fin dal 1954, che appare peraltro ingiustificata anche dal punto di vista dell’edificabilità residua presente nel PRG attualmente vigente ancora non utilizzata (molto ampia),  dell’andamento demografico e del mercato.

Allo stato procedurale a cui siamo arrivati oggi, però, in concreto, possiamo soprattutto cercare di minimizzare i “danni” di un’impostazione iniziale non condivisibile.
Per riuscire nell’impresa bisogna fare un ulteriore sforzo, tutti insieme, mantenendo alta la guardia, per limitare il più possibile l’impatto del nuovo PRG sul consumo di suolo.

In vista della seconda Conferenza istituzionale (che si deve ancora svolgere), nel corso della quale il Comune di Assisi dovrà ripresentare un PRG modificato e ridimensionato, vogliamo avanzare alcune richieste “precise” al Sindaco, alla Giunta comunale e ai rappresentanti degli altri enti competenti:

1) che siano rispettate puntualmente le tante indicazioni e prescrizioni emerse in sede di prima Conferenza istituzionale e la significativa opera di riduzione delle superfici e dei volumi edificabili richiesta;

2) che siano eliminate tutte quelle nuove aree che presentano problemi dal punto di vista ambientale e idrogeologico;

3)  che siano tenute in estrema considerazione le criticità ambientali evidenziate da alcuni comitati di cittadini (quello “dei Castelli”, riguardo alla zona di Rocca Sant’Angelo, Sterpeto, San Gregorio e quello della “Sentinella del Subasio” riguardo al colle di Capodacqua);

4) che sia valutato attentamente il fatto che il territorio di Assisi è integralmente vincolato dal 1954 e rappresenta un bene di pregio inestimabile;

5) che siano assolutamente eliminate quelle nuove aree edificabili presenti nel PRG adottato dal Comune di Assisi che si trovano nella zona, pregiatissima, situata tra Santa Maria degli Angeli e Assisi, in particolare quelle previste tra Via Borsi e Via Patrono d’Italia, ma anche quella prevista tra il Teatro Lyrick e il nuovo cimitero. Dopo la pesante “cementificazione” degli ultimi anni, di cui il PUC è stato il caso più evidente, vogliamo infatti scongiurare il pericolo che altri suggestivi scorci angelani (come quello nella foto) siano irrimediabilmente compromessi con la costruzione di nuovi edifici!!!

 

20/08/2013
Simone Pettirossi
Capogruppo PD Assisi

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