La maggioranza porta avanti una politica assurda sui beni di proprietà comunale, che indigna la cittadinanza.
Ultima questione sul tappeto (di una serie piuttosto lunga), che sta alimentando un grande malumore tra i cittadini, è relativa ai locali situati al piano terra del Palazzo Capitano del Popolo, in Piazza del Comune.
Dopo che il negozio di una nota marca di cristalli ha chiusa, la sala, di pregio storico e architettonico, è stata usata per alcune manifestazione culturali. Molti cittadini perciò si sarebbero aspettati che questo utilizzo, culturale e sociale, sarebbe continuato.
Purtroppo, però, la soluzione che si va profilando, invece, è quella di realizzarci un bar o una gelateria.
Ma non bastano i tanti esercizi commerciali di questo tipo che sono già presenti? Ne serve ancora un altro?
Le idee di utilizzo, peraltro, potevano essere molte: si poteva utilizzare il locale come sala di rappresentanza del Comune oppure come front office (invece di spendere circa 50.000 euro per adattare l’ingresso del Comune, con un risultato estetico peraltro molto criticato dai cittadini) o ancora come Ufficio Relazioni con il Pubblico, con postazioni internet e sala lettura, ma anche per scopi sociali e aggregativi, mettendola a disposizione dei cittadini, delle associazioni culturali e giovanili della nostra città.
Purtroppo, al contrario, questa maggioranza continua ad utilizzare i beni comunali – di proprietà di tutti – come fossero i suoi, invece che utilizzarli per perseguire finalità sociali e più in generale il “bene comune”
Non si capisce, poi, come sia possibile che si ipotizzi una gelateria, quando nell’Avviso pubblicato nell’Albo pretorio on line del Comune c’era scritto testualmente: “Categorie merceologiche che potranno essere messe in vendita nel locale: SETTORE NON ALIMENTARE.
Sarebbe grave se si andasse veramente in questa direzione, perché, al di là del profilo giuridico-amministrativo che andrebbe approfondito, sarebbe comunque inaccettabile il fatto che sia stato pubblicato un avviso con scritto “SETTORE NON ALIMENTARE” in MAIUSCOLO e poi autorizzare, invece, la realizzazione di una pizzeria, di una gelateria o di un bar!!!
Tanti commercianti, infatti, che avessero rinunciato a partecipare, proprio a causa di questo vincolo, verrebbero ovviamente discriminati.
Speriamo, in ogni caso, che non si produca nulla di tutto ciò e che l’Amministrazione comunale, invece, si decida ad utilizzare la sala per finalità culturali e sociali.
Temiamo, però, che cercheranno anche di convincerci che la pizza o il gelato “non si mangiano”.
18/04/2013
Simone Pettirossi
Capogruppo PD