Al Presidente del Conf Commercio di Assisi
Sig.re Vincenzo Di Santi
Al Consiglio Direttivo della Conf Commercio
In riferimento all’articolo apparso sulla stampa nei giorni scorsi circa alcuni rilievi che l’Associazione rivolge al Sottoscritto in merito ad alcune questioni faccio presente quanto segue:
1) Bando sulla sicurezza stradale.
Il Comune di Assisi ha partecipato ad un bando regionale sulla sicurezza stradale nel 2012. Il Bando prevedeva un cofinanziamento del Comune al 40% ed era rivolto a misure per migliorare la sicurezza delle nostre strade nell’intero territorio comunale.
Nel BUR della Regione in data 2.5.2013 è stato pubblicata la:
“DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 25 marzo 2013, n. 268”.
Piano nazionale della sicurezza stradale – 3°, 4° e 5° Programma di attuazione – Approvazione graduatoria provvisoria e determinazioni in merito alle proposte presentate da Province e Comuni in risposta al bando regionale di cui alla D.G.R.
n. 1523 del 12 dicembre 2011.
In tale delibera è riportato che il Comune di Assisi è risultato aggiudicatario del finanziamento classificandosi al quarto posto in graduatoria dopo La Provincia di Perugia, il Comune di Perugia ed il Comune di Terni.
Questo bando è stato strutturato dal Comando dei Vigili Urbani con personale interno. Voglio qui ringraziare il Comandante ed il gruppo che ha lavorato sul progetto a dimostrazione che abbiamo delle potenzialità interne al Comune capaci di poter elaborare progetti complessi.
Il progetto del Comune prevede due gruppi di intervento:
• La realizzazione di un sistema di rilevamento, secondo le normative vigenti, posto alle cinque porte della città
• Una serie di interventi sulla sicurezza stradale dell’intero territorio per completare le infrastrutture tipo speed check realizzati negli anni passati e che stanno dando i primi risultati positivi.
Per quanto riguarda l’intervento sul controllo alle porte della città vorrei fare una premessa.
L’Amministrazione di Assisi da diversi anni ha investito in maniera consistente in materia di sicurezza per ragioni che tutti noi conosciamo. In particolare è stato realizzato un intervento che prevedeva un numero importante di telecamere (circa 60) disposte in varie parti sensibili del territorio e che doveva assolvere ad una funzione fondamentale di presidio. La ditta aggiudicataria del progetto ha realizzato in parte l’intervento ma questo non è stato mai collaudato per una serie di problemi tecnici ed amministrativi. Insieme al Comandante dei Vigili, all’inizio del mio mandato, abbiamo ritenuto di dover procedere alla revoca dell’appalto e all’assegnazione al secondo in graduatoria al momento della gara. Questa decisione ha comportato diversi mesi per eseguire in maniera corretta le varie fasi amminsitrative necessarie per non dovere incorrere a delle controversie legali che avrebbero inficiato il nostro obbiettivo.
Successivamente abbiamo realizzato un collegamento in fibra ottica tra le due sedi comunali di Assisi e Santa Maria degli Angeli con un collegamento trasversale al teatro Lyrich che ha permesso di installare un cavo di 24 coppie di fibra e dare la possibilità a tutto il sistema delle telecamere di funzionare in maniera ottimale utilizzando sia il sistema cablato che quello wirless. Se avete modo di andare nella sala dei Vigili Urbani vi renderete conto dei due monitor installatati nei giorni scorsi che danno subito la percezione che, con questo nuovo sistema, la possibilità di controllo simultaneo di decine di punti dell’intero Comune aumenta in maniera eccezionale.
Parallelamente abbiamo intrapreso dei rapporti sia con la Central Com, società incaricata di realizzare il sistema regionale di cablaggio, ed ultimamamente con la stessa Regione per poter partecipare alla definizione del progetto di realizzazione della lina in fibra ottica che collegherà Ponte San Giovanni con il Centro della Protezione Civile di Foligno dando la possibilità di potersi collegare al sistema regionale.
In questo quadro si inserisce l’intervento previsto nel Centro Storico che completa il sistema delle telecamere già installato e da la possibilità di realizzare un sistema degli accessi alla città più moderno.
La sfida dell’oggi è la flessibilità, cioè la possibilità di modificare le scelte nel più breve tempo possibile e con minori costi.
Pensiamo al tema della chiusura del Centro. Siamo partiti con l’ipotesi di dividere l’anno in due parti: quello invernale a più basso impatto e quello che va dalle feste pasquali a dopo le feste di ognisanti. Ci rendiamo conto che questo schema non funziona in quanto nel periodo invernale ci sono diversi fine settimana importanti e tali da chiudere l’accesso alla città e c’è una parte del periodo estivo in cui potrebbe essere naturalmente aperta.
Ogni volta che vogliamo modificare queste indicazioni dobbiamo investire risorse umane ed economiche che risultano obbiettivamente sprecate e sicuramente inutili viste le tecnologie che abbiamo a disposizione.
Non possiamo pensare ancora che la soluzione è quella di mettere il vigile alle porte della città.
Facciamo un esempio. Il famoso segnale di libero-occupato del parcheggio Giovanni Paolo II di fronte all’Istituto Serafico.
Il fatto di non realizzare il segnale comporta che nei momenti di maggiore affluso non si riesce ad intercettare la capacità effettiva del Parcheggio di S. Pietro di poter accogliere le autovetture. Il vigile presente all’accesso del Parcheggio deve continuamente andare avanti ed indietro per mettere o rimuovere la transennadi accesso. È possibile continuare in questa situazione che anche in questi ultimi giorni di maggior afflusso abbiamo puntualmente monitorato? Obbiettivamente No.
Quindi quello che vorrei concludere per quanto riguarda questo progetto è che, come ha ribadito Il Sindaco nella sua risposta, non bisogna creare panico inutile su questo intervento e che l’Amministrazione Comunale, come ha sempre fatto, ritiene che chi lavora in Assisi debba essere preso nella massima considerazione perchè Assisi è il cuore della ricchezza del nostro territorio.
Per quanto riguarda il tema dell’arredo urbano. Ho più volte ribadito la necessità di porre mano a questo comparto in modo non impositorio ma collaborativo. Mi ero preso un impegno di risolvere il problema autorizzativo relativo alle cosiddette “spallette” dei negozi ed ho lavorato in questo senso per arrivare ad una soluzione amministrativamente valida e tale da non creare dei problemi concessori.
Sono convintissimo che occorre trovare una soluzione semplice a questo tipo di autorizzazione fermo restando che un attestato di quello che si fa debba essere prodotto per verificarne le realizzazioni. Credo di poter dare una risposta adegata nei prossimi giorni.
Per quanto riguarda l’assegnazione del locale posto sotto il Palazzo del Capitano di proprietà del Comune voglio precisare che il sottoscritto, a cui si addebita da più parti la responsabilità dell’assegnazione non ha la delega per il patrimonio, nella commissione di assegnazione non è stato presente ed i funzionari del settore commercio non ne hanno fatto parte ed ha espresso la convinzione che occorreva ripetere il bando. Dopo il sottoscritto ha anche la fortuna-sfortuna di essere amico del signore che si è aggiudicato il bando e questo fa scaturire tutta una serie di congetture. Voi non ci crederete, ma il sottoscritto da diversi anni conosce bene il confine tra interesse privato ed interesse pubblico. Anche perchè il mio lavoro mi porta ad avere diversi conflitti interni alla mia coscienza. Ma io cerco di impegnarmi, a dispetto di molti giudizi che sento in giro, perchè mi piace giocarmi la vita in questo modo. Cercando cioè di impegnarmi seriamente nelle realtà dove il Signore mi ha dato da incontrare.
L’avere riportato all’interno dell’articolo il riferimento all’assegnazione del locale come se fosse dipeso dal sottoscritto quando Vincenzo Di Santi sapeva benissimo la mia posizione nei confronti della vicenda mi è sembrato inopportuna. Ma questo fa parte del gioco delle parti.
13/05/2013
Antonio Lunghi