Bastia Umbra, il gioielliere: «Ho sentito la pistola che premeva sul collo e ho reagito senza pensare. No, non lo rifarei»
BASTIA UMBRA – Una buona dose di coraggio e una reazione inaspettata, che anche lui non si sarebbe immaginato di poter fare. E invece lo ha fatto.
Un gesto che ha colto di sorpresa Giulio Finocchietti, ma soprattutto il rapinatore, sicuro dell’arma che impugnava e che gli aveva puntato sul collo. Sicuro, il rapinatore, che avrebbe convinto senza complicazioni il commerciante e la moglie a dargli soldi e preziosi. Ma così non è andata. Un epilogo inaspettato per quanto lieto, visto che il malvivente è stato arrestato e le conseguenze della violenta colluttazione tra i due si è conclusa con una manciata di giorni di prognosi per uno.
Intorno alle 11 di ieri, nella gioielleria Finocchietti nel villaggio XXV Aprile, a Bastia, un uomo distinto entra nel negozio. «Mi ha detto che voleva spendere 100 euro per un braccialetto. Lo voleva d’oro, allora sono uscito da dietro al bancone e sono andato verso la cassaforte. Mentre ero girato, ho sentito qualcosa dì freddo che premeva sul collo, poi le sue parole – ricorda Giulio Finocchietti – Non saprei dire che cosa ho pensato, se ho pensato qualcosa. Sono andato indietro con il corpo facendolo sbilanciare, ho afferrato la pistola e gliel’ho data in testa. Siamo caduti tutti e due sopra a un tavolo di vetro che è andato in frantumi. Abbiamo lottato, voleva riprendersi l’arma, io ho cercato di evitare questo e l’ho immobilizzato. Gli usciva del sangue, mi ha detto di stare calmo». I due lottano finché non arrivano altri commercianti e i carabinieri della stazione di Bastia che bloccano il rapinatore. L’uomo, di origini siciliane, dopo l’identificazione, è risultato essere formalmente ai domiciliari. Alle spalle diversi precedenti penali. Prima di essere accompagnato in carcere, viene portato al pronto soccorso dell’ospedale di Assisi per essere medicato. Ha riportato ferite giudicate guaribili in 8 giorni. Ce ne vorranno 10, invece, al gioielliere, anche lui rimasto contuso nella lotta. L’arrestato, ipotizzano i carabinieri, potrebbe non essere un rapinatore solitario. Per questo le indagini non vengono ritenute ancora concluse. La pistola impugnata dal malvivente era una scacciacani senza tappo rosso, «E chi lo sapeva? Me l’hanno detto i carabinieri quando è tutto finito. L’arma era pesante, grande, fredda. No, non credo che ci dormirò questa notte».
Ancora una volta una vittima che si ribella ai malviventi, come recentemente era successo a Castiglione della Valle, dove una barista aveva letteralmente messo ko un giovanissimo rapinatore. Allo stesso tempo, sul territorio di Assisi i controllo preventivi sono stati intensificati notevolmente, compatibilmente con uomini e mezzi a disposizione, non solo nelle ore notturne proprio per intercettare e ridimensionare i reati predatori. In questo senso, sottolineano i carabinieri, è sempre decisiva la collaborazione da parte dei cittadini con le loro segnalazioni. Il titolare della gioielleria del quartiere XXV Aprile è scosso e incredulo: «Sono un tipo tranquillo, è stata una razione di rabbia, istintiva. E’ andata bene via. Lo rifarei? No, credo proprio di no.
di LUCA FIORUCCI