In Consiglio Regionale ho tenuto un intervento sul DEF Documento di Economia e Finanza Regionale (2019-21) che potete vedere nel Sito consiglio.regione.umbria.it
L’Umbria, in 10 anni, ha perduto 13.000 posti di lavoro: per recuperare bisognerebbe, con meno sprechi e inefficienze, investire 50/100 milioni €, in più, almeno per 5 anni.
Ricostruzione: per le 4 regioni del centro Italia ci sono “per cassa” (nel 2018, fonte ragioneria dello Stato) solo 1.5 Miliardi € (ne servono 23 in totale). Sollecitare più il Governo e chiedere semplificazione (con una Legge speciale).
Più trasporti: a partire dal raddoppio ferroviario Spoleto – Terni e Foligno – Terontola realizzando la stazione all’aeroporto. Valorizzare, come “metropolitana leggera”, la FCU Ferrovia Centrale Umbra (servirebbero 500 milioni €). Più servizi ad Alta Velocità ferroviaria estendendo il servizio (con il treno Freccia Rossa 1000) a Orvieto, Terni, Spoleto, Foligno, Assisi, Perugia e Terontola (lago Trasimeno). Maggiori risorse (3 milioni, in più, all’anno) per le nuove linee aree all’aeroporto (con vettori Low Cost, a basso costo, per attrarre anche più turismo). Più risorse per le strade citando (tra le numerose priorità): la conclusione delle strade della Quadrilatero (fra l’Umbria e le Marche), la E78 (fra mare Tirreno e Adriatico), riqualificare la strada E45, il Nodo di Perugia (strada esterna alle gallerie: servirebbero almeno 500 milioni €) e gli assi Terni – Roma (fra cui la strada Orte – Civitavecchia).
Rifiuti: abbiamo tempo solo 2/4 anni. Anche arrivando al 70% di raccolta differenziata rimarrebbero, di rifiuti indifferenziati (da smaltire), almeno 115.000 tonnelate all’anno. Va presa una decisione “immediata” (con AURI struttura regionale): meno rifiuti prodotti, più raccolta differenziata di qualità e miglioramento potenziamento, nel rispetto ambientale, degli impianti esistenti. No alle discariche.
Sanità: il fondo nazionale per il 2019 è 114,4 Miliardi € e per l’Umbria ci sono 1,66 Miliardi €. Le risorse sono sempre minori: bisogna utilizzarle al meglio. Almeno il 15/20% si può gestire, in modo più efficiente, per creare più servizi di qualità e minori tempi di attesi per visite ed esami sanitari. Inoltre occorre, come delineato in sede europea, fare una sola USL (Unità Sanitaria Locale), con sede in Perugia e Terni. Come citato dalla Corte dei Conti (nel giudizio di parificazione 2017) i 4 Direttori Generali nella Sanità (USL1 e 2, Aziende Ospedaliere di Perugia e Terni) devono coordinarsi di più e ricevere obiettivi più incisivi, e in tempo utile, e “non alla fine dell’anno”. Bisogna acquistare, di più, in modo centralizzato (si risparmia): siamo solo al 60% con eccessivo ricorso a “proroghe contrattuali” (di gare d’appalto da fare).
Ultimo aspetto il metodo: il documento doveva essere più sintetico, chiaro negli obiettivi (almeno per il 2019) e dotato di “indicatori” per misurarne i risultati, di anno in anno, dandone conto ai cittadini e alle attività.
Claudio Ricci
(Consigliere Regionale)
Perugia, 13 Dicembre 2018