DOPO LE FRASI DI BARONTI SU ‘PERUGIA 1416’
BASTIA UMBRA –LA CITTA’ insorge a difesa del ‘suo’ Palio de San Michele. E il presidente dell’Ente, Marco Gnavolini (nella foto), esprime tutta la sua indignazione contro Giancarlo Baronti, docente dell’Università perugina, che, venerdì scorso, durante un convegno su ‘Perugia 1416’ ha «offeso le meravigliose tradizioni culturali del territorio umbro, compreso il Palio de San Michele, definendo Bastia, Narni e Foligno piccole realtà provinciali, affermando che tali manifestazioni siano usurate e ripetitive, lontane da una politica culturale adeguata». Ecco fatto: le polemiche e le tensioni che in questi giorni stanno investendo la rievocazione storica su Braccio Fortebracci, in arrivo a giugno a Perugia, si ampliano ed esplodono pure a Bastia. Gnavolini non usa mezzi termini. «Quanto detto da Baronti è inconcepibile, inammissibile e irricevibile, credo che la sua non conoscenza del territorio, della sua storicità e delle sue tipicità culturali e storiche, lo abbia portato fuori dal seminato».
E PARTE in difesa. «Il Palio de San Michele, arrivato alla 54° edizione – spiega – non può essere paragonato e accostato a qualsiasi rievocazione storica, in quanto si tratta di un Palio contemporaneo che negli anni si è radicato nel territorio, promuovendo arte, cultura e sport a 360 gradi. La nostra manifestazione è cresciuta e maturata con il tempo, confermando la propria unicità». Gnavolini ricorda i riconoscimenti del Palio (compreso quello della Segreteria dello Stato Pontificio, a nome di Papa Francesco) e invita Baronti alla prossima edizione. «Lo esorto a documentarsi e a studiare».
E PARTE in difesa. «Il Palio de San Michele, arrivato alla 54° edizione – spiega – non può essere paragonato e accostato a qualsiasi rievocazione storica, in quanto si tratta di un Palio contemporaneo che negli anni si è radicato nel territorio, promuovendo arte, cultura e sport a 360 gradi. La nostra manifestazione è cresciuta e maturata con il tempo, confermando la propria unicità». Gnavolini ricorda i riconoscimenti del Palio (compreso quello della Segreteria dello Stato Pontificio, a nome di Papa Francesco) e invita Baronti alla prossima edizione. «Lo esorto a documentarsi e a studiare».