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Bilancio consolidato 2024: Forza Italia replica al revisore Lunghi

COMUNICATO STAMPA

BILANCIO CONSOLIDATO 2024:
FORZA ITALIA REPLICA AL REVISORE LUNGHI

Una questione di trasparenza e opportunità, non di competenza professionale

 

Assisi, 5 ottobre 2025 – In merito alla risposta pubblica del revisore dei conti Giancarlo Lunghi sulla questione sollevata dal Consigliere comunale di Forza Italia Francesco Fasulo, riteniamo doveroso chiarire i termini della vicenda, che non riguarda la professionalità del revisore ma il rispetto dei principi di trasparenza e imparzialità che devono guidare gli organi di controllo pubblico.

NESSUNA POLEMICA PERSONALE

Forza Italia tiene a precisare che non mettiamo in discussione la competenza professionale del dott. Lunghi, che riconosciamo essere un professionista qualificato. La nostra osservazione si colloca su un piano diverso: quello dell’opportunità e della tutela dell’apparenza di imparzialità che deve caratterizzare chi controlla l’operato del Comune.

COSA EMERGE DALLA RELAZIONE AL BILANCIO

L’osservazione del Consigliere Fasulo nasce dall’attenta lettura della relazione al bilancio consolidato 2024 predisposta dal Comune stesso. Un documento che rivela un aspetto importante: Umbra Acque S.p.A. – società nella quale la figlia del revisore Lunghi è Vice Presidente – è stata esclusa dal perimetro di consolidamento non perché la partecipazione comunale del 3,51% sia irrilevante in sé, ma perché i calcoli contabili hanno dimostrato che l’impatto economico della società sui conti comunali è inferiore alle soglie previste dalla legge.

Questa è una distinzione fondamentale. Il Comune ha dovuto effettuare i calcoli proprio perché Umbra Acque rientra nel “gruppo amministrazione pubblica” comunale, essendo una società partecipata. Solo dopo aver fatto i conti, l’ha esclusa dal consolidamento per ragioni di materialità contabile, non perché la partecipazione fosse di per sé insignificante.

IL REVISORE NON PUÒ GIUDICARE SÉ STESSO

Nella sua risposta, il revisore Lunghi sostiene che con una partecipazione del 3,51% non ci sarebbero i presupposti per l’incompatibilità, citando le norme sul controllo societario. Ma qui emerge un problema di fondo: il revisore non può essere giudice della propria causa.

Il collegio dei revisori, nell’esprimere il parere sul bilancio consolidato, ha dovuto necessariamente:

  • Verificare se il Comune avesse individuato correttamente tutte le società partecipate
  • Valutare se i criteri di esclusione dal consolidamento fossero stati applicati correttamente
  • Controllare che le informazioni sulle partecipazioni societarie fossero complete e corrette

Come può il revisore Lunghi valutare con piena imparzialità questi aspetti quando riguardano una società in cui sua figlia è amministratrice? È proprio questo il punto: non si tratta di affermare che il revisore abbia sbagliato, ma di riconoscere che la situazione creava un potenziale conflitto che avrebbe dovuto suggerire l’astensione.

IL DOVERE DI ASTENSIONE

La legge prevede che gli amministratori pubblici debbano astenersi quando si trovano in situazioni di potenziale conflitto di interessi, anche in assenza di un’incompatibilità formale. Questo principio, espressione del dovere costituzionale di imparzialità della pubblica amministrazione, deve valere a maggior ragione per gli organi di controllo.

Anche se non ci fosse un’incompatibilità formale secondo le norme civilistiche citate dal revisore, resta il fatto che la presenza di un vincolo di parentela di primo grado con un amministratore di una società partecipata dal Comune crea una situazione che avrebbe dovuto consigliare prudenza.

UNA QUESTIONE DI APPARENZA

Quando si amministra la cosa pubblica, non basta essere imparziali: occorre anche apparire tali. Questo principio, che guida l’azione di tutti gli amministratori pubblici, deve valere ancora di più per chi ha il compito di controllare. La credibilità degli organi di controllo si fonda proprio sulla percezione di assoluta indipendenza da parte dei cittadini.

Umbra Acque gestisce il servizio idrico integrato, un servizio pubblico essenziale che tocca la vita quotidiana di tutti i cittadini. Proprio per questo, la trasparenza e l’indipendenza dei controlli sulle società che gestiscono servizi pubblici devono essere al di sopra di ogni sospetto.

LA NOSTRA POSIZIONE

Forza Italia ritiene che sarebbe stato opportuno che il revisore Lunghi si astenesse dall’esprimere il parere sul bilancio consolidato 2024, almeno per quanto riguarda le valutazioni su Umbra Acque, per evitare anche solo l’apparenza di un conflitto di interessi.

Questa richiesta non nasce da intenti polemici ma dalla volontà di garantire la massima trasparenza nell’azione amministrativa del Comune di Assisi. I cittadini hanno diritto di sapere che chi controlla il Comune opera in condizioni di assoluta indipendenza, senza alcuna situazione che possa anche solo potenzialmente comprometterne l’imparzialità.

UN PRECEDENTE DA EVITARE

Quello che preoccupa non è solo questo caso specifico, ma il precedente che si crea. Se si accetta che un revisore possa esprimere pareri su atti che riguardano società in cui i suoi familiari stretti sono amministratori, dove si traccia il confine? Quali altre situazioni potrebbero essere considerate accettabili in futuro?

La trasparenza e la correttezza procedurale non sono optional quando si amministra la cosa pubblica. Sono doveri verso i cittadini che paghiamo le tasse e che hanno diritto di sapere che i controlli sul Comune sono effettuati in piena indipendenza.

CONCLUSIONI

Forza Italia continuerà a vigilare affinché l’amministrazione del Comune di Assisi rispetti i più elevati standard di trasparenza. La questione sollevata dal Consigliere Fasulo non è una speculazione politica ma l’esercizio responsabile del mandato di controllo che i cittadini ci hanno affidato.

Ribadiamo il nostro rispetto per la professionalità del dott. Lunghi, ma confermiamo che in presenza di situazioni potenzialmente compromettenti per l’indipendenza dell’organo di controllo, la scelta più prudente e trasparente sarebbe stata l’astensione. Non per sfiducia nelle capacità del revisore, ma per tutelare quell’immagine di imparzialità che è il fondamento della credibilità di chi controlla la pubblica amministrazione.

 


Forza Italia Assisi

 

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