COMUNICATO STAMPA
CHIEDO SCUSA AGLI ELETTORI

Assisi, 13/06/2025 – Immaginate di lavorare in un’azienda. Siete un giovane venditore e lavorate lì da molto tempo. Portate ormai da nove anni in dote all’azienda uno dei fatturati più alti. Addirittura, di recente siete diventati secondi per fatturato tra tutti i venditori. In questi anni vi siete sentiti dire costantemente dal titolare e dai vostri superiori “Bravissimo, continua così”, “Sei il futuro dell’azienda!”.
Poi improvvisamente si apre un’opportunità. Si liberano 5 posti dirigenziali e voi siete tra i principali indiziati per ricoprire uno di questi posti. Il corso naturale delle cose farebbe pensare che è arrivato il vostro momento. Dopo tanti anni di impegno e lavoro duro sarebbe il giusto modo per premiare la vostra costanza, competenza e correttezza. Siete lì, in attesa della telefonata che dovrebbe sciogliere ogni dubbio. Ma quella telefonata non arriva. Iniziano a correre voci che vi fanno sorgere dubbi, tutto inizia ad essere meno chiaro e più nebuloso.
Infatti, al momento della scelta definitiva non vi viene neanche comunicata la decisione a quattr’occhi. Due parole al telefono: voi non siete tra i 5 venditori che ottengono la promozione. Molti di loro hanno fatturato molto meno di voi, alcuni hanno meno esperienza, ma la scelta è caduta su altri, non su di voi. E non c’è una spiegazione. Nessuno vi da una motivazione. Nessuno giustifica questa scelta, anzi, tutti gli altri dipendenti dell’azienda sono sorpresi da questa decisione ma i vostri superiori e il vostro capo la pensano diversamente. Perdete la fiducia nel vostro lavoro, mettete in discussione tutto ciò che avete fatto in questi ultimi nove anni. Siete delusi, vi sentite traditi da tutti.
Ho voluto usare questa metafora per spiegare nella maniera più semplice e schietta quello che è successo nelle ultime settimane, che sto provando in questo momento e che mi ha portato ad una decisione estremamente dolorosa.
Esco dal gruppo consiliare del Partito Democratico e dall’attuale maggioranza di governo. Non mi dimetto da Consigliere Comunale perché 357 persone neanche un mese fa hanno dimostrato la loro fiducia nei miei confronti votandomi. Solo una candidata in tutto il comune ha ottenuto più voti. Ma, a quanto pare, il manifesto volere degli elettori per qualcuno non è importante. E non sarebbe corretto lasciare la barca. Sulla barca ci rimango ma mi siedo da un’altra parte. Non si può rimanere in un posto dove non ci si sente a proprio agio, dove non si è apprezzati, dove si percepisce ostilità, dove si è considerati un “problema”. Sarò libero di fare le mie scelte e prendere le mie decisioni, scevro da logiche partitiche e da leggi non scritte, sempre con il solo e unico obiettivo di lavorare per il bene dei cittadini.
Chi mi conosce sa molto bene chi sono. Non sono un opportunista, non sono un arrampicatore sociale. Non sono una persona che corre dietro alle poltrone. Ma sono una persona retta. Voglio poter andare in giro a testa alta e guardare in faccia gli altri. Per questo la decisione che ho preso è figlia di una lunga e dolorosa riflessione fatta con me stesso e con le persone a me care. È mancata la trasparenza, è mancata la fiducia, sono mancati i fatti a seguito di tante belle parole spese sulla mia persona e se di fronte a questo abbassassi la testa e andassi avanti accettando le ingiuste scelte fatte da altri la mia coscienza non me lo perdonerebbe, non mi sentirei a posto con me stesso. I contentini non fanno per me, non sono un soggetto da comprare con qualcosa di diverso da quello che mi sono meritato e che i cittadini ritengono io meriti.
Rino Formica diceva “la politica è per gli uomini il terreno di scontro più duro e più spietato. Si dice che su questo campo ha ragione chi vince, e sa allargare e consolidare il consenso, e che le ingiustizie fanno parte del grande capitolo dei rischi prevedibili e calcolabili” ed aveva pienamente ragione. Ma c’è un’appendice che va fatta. Se di fronte alle ingiustizie si rimane silenti e accondiscendenti anche il senso più profondo dell’impegno civico e disinteressato viene tradito. Questo mi è stato insegnato e rappresenta uno dei capisaldi del mio pensiero e dei principi che guidano il mio agire quotidiano.
Chiedo scusa agli elettori per tutto questo ma non posso fare altrimenti. Sono una persona di centrosinistra e lo rimarrò per sempre. Non intendo tradire nessuno di coloro che mi hanno dato la propria fiducia e per questo continuerò a lavorare per il bene comune. Non mi sottraggo a questa sfida, nonostante qualcuno preferirebbe il contrario. Continuerò a dare voce ai cittadini, a tutti i cittadini. La caduta è stata pesante, il contraccolpo durissimo. Ma vi assicuro che il mio impegno rimarrà. Più convinto e determinato di prima.
Paolo Lupattelli
Consigliere Comunale di Assisi