“L’arresto del capo della polizia giudiziaria libica e torturatore Osama al-Masri a Torino, avvenuto su mandato della Corte penale internazionale, e’ stato un segnale di giustizia per le migliaia di vittime dei crimini di guerra commessi nei campi di detenzione libici dai lui controllati. Il successivo rilascio, deciso in modo cavilloso dal ministero della Giustizia, lascia attoniti e getta una luce inquietante sulle ambigue relazioni tra governo italiano ed esponenti degli apparati libici fatte emergere dalle inchieste di giornalisti come l’inviato di ‘Avvenire’ Nello Scavo. Ci aspettiamo, come sollecitato da diversi parlamentari italiani, che il ministro Nordio riferisca in modo dettagliato nelle sedi proprie sulla sua grave decisione. Va assolutamente chiarito perche’ si sia preferito scovare un vizio procedurale anziche’ dare puntuale esecuzione al mandato della CPI, che – ricordiamo – e’ un obbligo di legge e non ammette discrezionalita’ o valutazioni aggiuntive, neppure dal ministro della Giustizia”.
23/01/2025
Marco Tarquinio