Il 17 marzo 2022, presso la Sala della Conciliazione di Palazzo dei Priori di Assisi, si è svolto il Consiglio Comunale Aperto sul tema del potenziamento dell’Ospedale di Assisi che ha visto una grande partecipazione, di persona e in streaming, dei cittadini, delle associazioni, dei sindaci della zona sociale tre e dei vertici politici e tecnici della sanità regionale.
Come Comitato per la Difesa e il Potenziamento dell’Ospedale di Assisi, composto – è bene ricordarlo, soprattutto a chi ha fatto nel corso del proprio intervento un pietoso tentativo di “colorazione” politica del Comitato stesso, denotando disattenzione o l’aver preparato l’intervento letto senza tener conto del dibattito in corso – da cittadini di qualsiasi credo politico, accomunati dalla convinzione che la politica sanitaria non ha e non deve avere connotazioni partitiche perché è un bene universale, costituzionalmente garantito.
Che il degrado del nostro Ospedale ha radici lontane è noto a tutti. E’ altrettanto noto che se fosse approvato oggi un Piano Sanitario Regionale non rispondente alle reali esigenze della Zona Sociale Tre sarebbe il colpo definitivo per la vita stessa del Nosocomio assisano che è nosocomio territoriale dei 62mila cittadini della zona sociale tre.
Rileviamo positivamente che i Sindaci dei cinque Comuni, o i loro Delegati, hanno dimostrato – abbattendo qualsiasi muro partitico – concretezza e unanimità di vedute.
Riscontriamo altresì che altri interventi non hanno avuto questo taglio sfociando nella inutile polemica.
Alle domande concrete rivolte ai Rappresentanti regionali sono state date risposte rassicuranti su alcuni aspetti importanti e cari al Comitato: la permanenza dello stato di Ospedale di Territorio del nosocomio assisano, con il ripristino di tutti i servizi sanitari che la normativa sanitaria prevede, in particolare un Pronto Soccorso efficiente, la ricostituzione delle Direzioni sanitarie necessarie nella struttura assisana, la conferma del distretto, interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria e strutturali.
Ma all’ospedale servono anche più medici, più infermieri e più servizi logistici.
E, inoltre, dobbiamo rilevare che l’impegno economico promesso ci sembra assolutamente insufficiente a conseguire gli obiettivi e, soprattutto, a conseguirli in tempi adeguati a salvare l’Ospedale di Assisi da una fine annunciata.
Siamo fiduciosi, ma, visto che le promesse devono essere seguite dai fatti, dobbiamo vigilare – e vigileremo – affinché si definisca il nuovo e duraturo assetto richiesto per l’Ospedale di Assisi e per gli altri presidi socio-sanitari del nostro Comprensorio e che ci si arrivi al più presto, perché questo nuovo Piano ridisegnerà la struttura sanitaria della Regione per i prossimi anni e 62mila cittadini permanenti e 5 milioni cittadini temporanei non posso restarne fuori.
18/03/2022
Il Comitato per l’Ospedale di Assisi