Stessa maglia e principi. E per il primo salto in Seconda categoria tutti in Spagna
BASCHI? No, bastioli. O meglio, bastioli doc… Poco importa se a Bilbao si può passeggiare in riva all’oceano Atlantico mentre a Bastia al massimo si può costeggiare il Chiascio. Perchè tra tutte le differenze possibili, almeno calcisticamente c’è molto in comune. Due parole soprattutto: Athletic Club. Così una sera al mare, un gruppo di amici tra cui Giancarlo e Michele Natalini, Aldo Ercolani, Lanfranco Croci, Tiziano Torroni, Luciano Ceccarelli e Michele Betti, tutti rigorosamente appassionati di pallone, hanno avuto la brillante e singolare idea di creare una squadra rifacendosi ai principi guida del Bilbao, il team della Liga che vanta un profondo e storico legame con il territorio tanto da tesserare solo giocatori baschi, nativi o di origine. «Ok, ci siamo detti. Diamo vita all’Athletic Club Bastia, a patto che rosa, staff tecnico e dirigenza sia composta solo da bastioli o da elementi residenti da almeno cinque anni nel nostro comune. Deve essere il principio cardine del nostro statuto». E così nel 2012 nasce il secondo sodalizio calcistico della città fieristica umbra, iscritto in fretta e furia alla Terza Categoria e ispirato dalla tradizione dei «cugini» di Bilbao. Stesse maglie a righe verticali «rojiblancos», calzoncini e calzettoni neri, stemma con più di qualche semplice somiglianza. In due anni la prima grande gioia, la promozione in Seconda Categoria che vale il meritato premio: viaggio con famiglie al seguito nella cittadina basca, per conoscere da vicino il club situato nel Nord della Spagna. «Abbiamo visitato il nuovo stadio San Mames – ricorda il presidente Giancarlo Natalini –, il centro sportivo di Lezama, la sede storica situata nel Palacio de Ibaigane e donato una nostra maglia al custode dell’Athletic. Esperienza che ci ha reso orgogliosi».
AL RIENTRO, il campo di allenamento San Bartolomeo di Bastiola rimesso in sesto con passione da dirigenti e giocatori, è stato ribattezzato San Bartolomes… Volti noti del calcio umbro come Simone Casagrande, Fabrizio Pantaleoni, Francesco Gori, Giacomo Mazzola e Simone Ercolani, per citarne alcuni, hanno aderito subito ai principi Athletic. Un gruppo dove si fa calcio in allegria, senza rimborsi e dove l’identificazione con la propria città è una linea guida fondamentale. E dove non mancano iniziative lodevoli.
«NEL DICEMBRE scorso una nostra delegazione si è recata al Santa Maria della Misericordia per donare sangue. Poi organizziamo il Befanito – prosegue il dirigente Croci –, un quadrangolare di calcetto tra le squadre della città e il team di calcio a 5. Con il ricavato, donato all’Angsa Umbria (Associazione genitori di soggetti autistici, ndr), partecipiamo alle spese per l’acquisto di un trattore da destinare al centro diurno La Semente». Davvero un bel mondo quello dell’Athletic Club Bastia. E poi, se vogliamo dirla tutta, il Bilbao oltre ad aver vinto otto titoli non è mai retrocesso dalla Liga… Che sia di buon auspicio?
BASCHI? No, bastioli. O meglio, bastioli doc… Poco importa se a Bilbao si può passeggiare in riva all’oceano Atlantico mentre a Bastia al massimo si può costeggiare il Chiascio. Perchè tra tutte le differenze possibili, almeno calcisticamente c’è molto in comune. Due parole soprattutto: Athletic Club. Così una sera al mare, un gruppo di amici tra cui Giancarlo e Michele Natalini, Aldo Ercolani, Lanfranco Croci, Tiziano Torroni, Luciano Ceccarelli e Michele Betti, tutti rigorosamente appassionati di pallone, hanno avuto la brillante e singolare idea di creare una squadra rifacendosi ai principi guida del Bilbao, il team della Liga che vanta un profondo e storico legame con il territorio tanto da tesserare solo giocatori baschi, nativi o di origine. «Ok, ci siamo detti. Diamo vita all’Athletic Club Bastia, a patto che rosa, staff tecnico e dirigenza sia composta solo da bastioli o da elementi residenti da almeno cinque anni nel nostro comune. Deve essere il principio cardine del nostro statuto». E così nel 2012 nasce il secondo sodalizio calcistico della città fieristica umbra, iscritto in fretta e furia alla Terza Categoria e ispirato dalla tradizione dei «cugini» di Bilbao. Stesse maglie a righe verticali «rojiblancos», calzoncini e calzettoni neri, stemma con più di qualche semplice somiglianza. In due anni la prima grande gioia, la promozione in Seconda Categoria che vale il meritato premio: viaggio con famiglie al seguito nella cittadina basca, per conoscere da vicino il club situato nel Nord della Spagna. «Abbiamo visitato il nuovo stadio San Mames – ricorda il presidente Giancarlo Natalini –, il centro sportivo di Lezama, la sede storica situata nel Palacio de Ibaigane e donato una nostra maglia al custode dell’Athletic. Esperienza che ci ha reso orgogliosi».
AL RIENTRO, il campo di allenamento San Bartolomeo di Bastiola rimesso in sesto con passione da dirigenti e giocatori, è stato ribattezzato San Bartolomes… Volti noti del calcio umbro come Simone Casagrande, Fabrizio Pantaleoni, Francesco Gori, Giacomo Mazzola e Simone Ercolani, per citarne alcuni, hanno aderito subito ai principi Athletic. Un gruppo dove si fa calcio in allegria, senza rimborsi e dove l’identificazione con la propria città è una linea guida fondamentale. E dove non mancano iniziative lodevoli.
«NEL DICEMBRE scorso una nostra delegazione si è recata al Santa Maria della Misericordia per donare sangue. Poi organizziamo il Befanito – prosegue il dirigente Croci –, un quadrangolare di calcetto tra le squadre della città e il team di calcio a 5. Con il ricavato, donato all’Angsa Umbria (Associazione genitori di soggetti autistici, ndr), partecipiamo alle spese per l’acquisto di un trattore da destinare al centro diurno La Semente». Davvero un bel mondo quello dell’Athletic Club Bastia. E poi, se vogliamo dirla tutta, il Bilbao oltre ad aver vinto otto titoli non è mai retrocesso dalla Liga… Che sia di buon auspicio?
Daniele Sborzacchi