BASTIA – Dopo la mostra da poco conclusa nel museo del Foro Romano e in alcuni spazi sacri della città di Assisi, come il Museo diocesano e la Cripta di San Rufino, Stefano Frascarelli torna a confrontarsi con opere d’arte dei secoli passati. Lì c’erano le statue maramoree a cui l’artista ridava luce con opere di notevole dimensione, oppure i locali sotterranei della cattedrale in cui opere di dimensioni più contenute ma dalla forza comnicativa immutata toccavano il tema della trascendenza, dell’aspirazione verso il divino. In questa occasione è la chiesa museo di Santa Croce nel centro storico di Bastia Umbra ad offrire un saggio della produzione recente dell’artista. Dopo un periodo in cui Frascarelli si è dedicato ad opere a tema paesaggistico dalle atmosfere sempre più rarefatte e non prive di significati simbolici, la produzione più recente dell’artista vira verso opere informali in cui macchie di colore coprono superfici trasparenti che lasciano quindi trapelare ancora la luce, nonostante lo strato di colore. Sono campiture libere le sue, non costrette da un disegno preventivo, colature che spesso si sovrappongono sui supporti donando quindi all’opera un ulteriore aspetto materico. L’esposizione, dal titolo “I colori della luce”, sarà inaugurata l’8 dicembre. Proseguirà fino al 10 gennaio.
Redazione
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