La segnalazione è scattata qualche settimana fa da alcuni cittadini che, allarmati, hanno richiesto l’intervento degli agenti del Commissariato P.S. Assisi quando hanno visto che, ripetutamente, una signora anziana e visibilmente sofferente veniva lasciata tutti i giorni per lunghe ore all’interno di una macchina parcheggiata nei pressi di un esercizio commerciale a Bastia Umbra.
Il Dirigente, Comm. Capo Francesca D. Di Luca, decideva di verificare la fondatezza della notizia, inviando gli investigatori, in incognito, sul posto.
Dai primi accertamenti si appurava che la macchina all’interno della quale la signora era stata più volte vista risultava intestata ad un commerciante italiano, sposato con figli, titolare di una attività nei pressi della quale la macchina veniva avvistata.
Gli accertamenti anagrafici compiuti permettevano di scoprire che da poco tempo si era aggiunto al già numeroso nucleo familiare del commerciante, la mamma, una signora ultra ottantenne, arrivata dalla Sardegna.
Si scopriva successivamente che la donna non versava in buone condizioni di salute e che per tale motivo fruiva dell’indennità di accompagnamento.
Raccolti i primi dati, si decideva a quel punto di dare inizio ad appostamenti mirati nei pressi dell’esercizio commerciale grazie ai quali è stato possibile accertare che la signora veniva lasciata sola, all’interno dell’autovettura parcheggiata, esposta alle diverse condizioni climatiche, dal momento dell’apertura del negozio fino alla sua chiusura, a volte senza ricevere per ore la presenza di familiari.
Dai filmati effettuati dal personale operante proveniva la conferma inquietante di quanto emerso nelle prime fasi dell’indagine.
La donna visibilmente sofferente veniva ripresa seduta al posto passeggero, quasi riversa su un fianco, con lo schienale lievemente inclinato e con il finestrino leggermente aperto.
Solo all’orario di chiusura del negozio si notava un uomo, successivamente identificato nel figlio della signora, che si allontanava a bordo dell’auto con a bordo la madre ultraottantenne.
Una volta accertato che simili condotte non erano state isolate ed episodiche, ma che si ripetevano quotidianamente, si decideva a quel punto di intervenire.
Il titolare del negozio nonché figlio della signora, pienamente consapevole della non idoneità di una simile “sistemazione” della propria madre, cercava di giustificarsi dicendo che la madre non voleva rimanere a casa da sola, richiedendo sempre la sua presenza e pertanto aveva escogitato quello che per lui era il modo di tenerla all’aperto, lasciandola seduta all’interno di un auto parcheggiata vicino il negozio in modo da poterla guardare a vista dall’interno.
La signora aveva manifestato nel tempo diversi disturbi di natura psichiatrica che l’avevano portata più volte a denunciare in maniera ossessiva fatti di smarrimento o furto inesistenti e addirittura ad allontanarsi dalla propria abitazione, versando in stato confusionale.
Deferito all’A.G., il figlio rischia una condanna per maltrattamenti in famiglia.
06/07/2015
Commissariato P.S. Assisi
Redazione
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