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Cultura

Ciclo di opere sui cammini religiosi ad Assisi: performance conclusiva della moglie di Paolo Coelho

Christina Oiticica

ASSISI – L’artista brasiliana Christina Oiticica, moglie di Paolo Coelho, ha chiuso ad  Assisi il ciclo di performance “Caminhos Espirituais”. Una esperienza artistica sulle terre battute dai pellegrini di tutto il mondo, iniziata nel 2007 lungo il Cammino di Santiago e proseguita in Giappone, sul Cammino di Kumano, che ha avuto come utlima tappa l’Umbria. Una location affatto casuale: la Oiticica, leggendo I fioretti di san Francesco, è rimasta profondamente colpita dalla sua semplicità, povertà ed amore per la natura.
L’evento tenutosi ad Assisi, in sostanza, è stato il secondo atto della performance dello scorso anno. L’artista, il 17 giugno del 2012 aveva interrato in due diversi luoghi della città serafica (Residenza d’epoca Le Dimore di S. Crispino e Nun Assisi Relais & Spa Museum Hotel) sette tele ed alcuni oggetti a lei cari. Ieri è tornata per dissotterrarli, facendo ssì che le opere giungessero a compimento.
In simbiosi con la natura. Oiticica è orami nota nel mondo per le sue opere di land art/eco art, tele dipinte che vengono lasciate sotto terra dai nove ai dodici mesi. Opere che depone nel terreno, scavando anche a mani nude, distese o piegate, spruzzate di colori a tempera o in polvere. Un rituale quasi mistico per un risultato che è frutto per metà del lavoro dell’artista e per metà opera di Madre Natura.
Una performance mistica. Christina è solita raffigurare nelle sue tele immagini  allegoriche, ricche di simbolismo spirituale. Così ha fatto anche per Assisi, dipingendo le Rose Mistiche, simbolo della fede, il Cuore, simbolo dell’amore, la Bocca per il nutrimento, il Sole e la Luna, rappresentanti il maschile e il femminile citati anche nel Cantico delle Creature di Francesco d’Assisi. Passi che l’artista ha riportati nelle tele, insieme ad alcune frasi tratte dal libro L’Alchimista di Paolo Coelho. Nelle due performance di Assisi ha messo sotto terra anche alcuni oggetti ai quali era molto affezionata, più due placche in alluminio e due in rame, così da mescolare ciò che è flessibile con ciò che è rigido.
Un risultato sempre diverso. Il momento del dissotterramento vissuto rappresenta il picco emotivo del processo creativo per Oiticica che, prima di immergere le mani nella terra, alla ricerca delle proprie opere, ha detto: «Il risultato è sempre una sorpresa. Tutto il processo creativo è importante, ma il dissotterramento per me è fonte di una grande emozione».
In attesa dell’esposizione. Le tele e gli oggetti subiranno un trattamento di pulizia e impermeabilizzazione, mantenendo comunque intatti i segni impressi dalla natura (terra, insetti, foglie). Opere che l’artista conta di esporre prossimamente ad Assisi, ma anche in alcuni importanti spazi espositivi internazionali.

Per maggiori informazioni:
www.christinaoiticica.com.br

04/07/2013

Maria Mazzoli

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