Nota dell’amministrazione comunale. Troppo nervosismo in Regione, su aeroporto bene rivendicare risultati ma non calunniare la Città di Assisi
Sull’aeroporto “San Francesco di Assisi” continua la speculazione politica e non si vuole accettare la realtà dei fatti.
Continuiamo ad assistere alla scena in cui la Regione si scaglia contro il Comune di Assisi con ricostruzioni parziali e distinguendo la posizione dei vari Comuni che sono, invece, soci con stessi diritti e doveri proporzionali alle quote detenute.
Per l’ennesima volta ribadiamo la posizione che è uguale a quella del Comune di Perugia, nonostante si tentino ridicole giustificazioni verso una parte politica (quella di centrodestra) come parlare di ‘intenti politici’ quando si tratterebbe di versare risorse pubbliche. È ben noto ormai a tutti che le risorse pubbliche dei Comuni possono essere impiegate se è solo se, oltre all’intento dei politici, vi è la legittimità contabile e formale sancita dagli organi dirigenziali e di controllo. La politica e gli atti non si fanno con le promesse, questo dovrebbe essere chiaro a tutti, a maggior ragione a chi governa la cosa pubblica.
Innanzi tutto come amministrazione comunale abbiamo sempre mostrato apprezzamento e gratitudine per la crescita importante dell’aeroporto internazionale San Francesco d’Assisi e riconosciamo in ogni sede pubblica il grande lavoro portato avanti dal cda precedente e dal cda attuale della società Sase.
Il Comune di Assisi non ha alcuna intenzione di cedere le proprie quote avendo contribuito con risorse proprie a risanare il bilancio quando lo stesso era in perdita (operazione questa consentita a livello contabile!). Come volontà politica il
Comune di Assisi ha confermato in atti il proprio sostegno al piano di crescita dell’aeroporto votando positivamente, mentre giova ricordare che il Comune di Perugia votò contrariamente al piano di sviluppo dell’aeroporto (il verbale dell’assemblea è un atto pubblico).
Sulla reiterata richiesta del contributo “in conto gestione” per il piano industriale l’amministrazione comunale riconferma le forti perplessità di natura tecnica e contabile.
A proposito del sostegno all’aeroporto, in coerenza con i propri indirizzi politici, il sindaco Stefania Proietti ha chiesto sin dallo scorso dicembre un incontro al presidente della Sase Antonello Marcucci, tenutosi lo scorso mese, per valutare ‘rapporti di collaborazione anche a titolo oneroso che possano rientrare tra quelli legittimi per i comuni, quali ad esempio l’esposizione di immagini promozionali di Assisi presso lo scalo”.
A proposito del presunto debito che il Comune di Assisi avrebbe nei confronti della società Sase che gestisce l’aeroporto, il presidente ha constatato che, ad oggi, non sussistono nei bilanci Sase poste inevase a carico del comune di Assisi, come del resto si può evincere dai bilanci (pubblici e pubblicati essendo la Sase una società partecipata da soci pubblici oltre che privati) e dalle relazione della società di revisione della Sase stessa.
Comunque ripetiamo le stesse argomentazioni in base alle quali ne’ il Comune di Assisi ne’ il Comune di Perugia possono erogare in forma non legittima denari pubblici.
La legittimità del contributo è in dubbio anche sulla scorta delle indicazioni che la Corte dei Conti ha fornito proprio al Comune di Assisi con la delibera del 6 settembre 2023. La Corte, richiamando la corrente giurisprudenza, in sostanza, limita fortemente il potere delle amministrazioni pubbliche, segnatamente nell’impegnare risorse economiche e nell’effettuare trasferimenti straordinari già per ripianare posizioni debitorie delle società partecipate.
La Corte chiarisce che, in linea di principio, non è possibile approvvigionare finanziariamente le società partecipate, specie quelle che vengono da anni di bilanci chiusi con perdite, se non attraverso un piano specifico di risanamento.
La Regione parla di un contributo “in conto gestione” a un piano non di risanamento bensì di sviluppo industriale, come definito nelle varie comunicazioni e attestato dal fatto che, per il 2022, l’utile netto per la Sase si è attestato a € 444.128,00 dopo i due anni precedenti di chiusure in perdita (ndr dovute anche ai due anni di crisi Covid).
Più volte, in assemblea e con nostre richieste di chiarimenti, spiega il sindaco, abbiamo eccepito sulla legittimità della forma del contributo richiesto, che apparirebbe non plausibile per l’ente pubblico in forma di partecipazione non a piani di risanamento bensì a piani di sviluppo industriali sui quali, peraltro, il socio pubblico di minoranza non può incidere né esercitare alcun atto di controllo gestionale. Il contributo in conto gestione sembra da escludersi relativamente a soci di natura pubblica apparendo in palese contrasto con la disciplina normativa attuale e con la interpretazione che la stessa giurisprudenza fornisce. Siamo in linea con le giuste osservazioni fatte dai tecnici e dirigenti del Comune di Perugia, come del resto sottolineato nella risposta della Regione all’interrogazione del consigliere Bettarelli.
Nondimeno giova ricordare che, in termini di contributo al piano di risanamento, il Comune di Assisi ha già versato alla società Sase una quota pari a euro 76.879,15 al fine di contribuire al ripiano delle perdite, alla ricostituzione del capitale sociale e all’aumento delle proprie quote di capitale sociale allorquando la società ha visto l’uscita e/o la riduzione di importanti soci. Il Comune non può – ottemperando allo statuto vigente della Sase – nemmeno esprimere propri componenti all’interno del cda, perdendo quindi ogni possibilità di indirizzo e controllo nell’ambito della gestione del “piano industriale”. Invero inoltre nella relazione della società di revisione indipendente EY SpA del 03.05.2023 sul “Prospetto dei saldi a credito e a debito della Sase S.p.A. nei confronti del Comune di Assisi al 31/12/2022” relativo ai crediti e debiti reciproci tra l’ente Comune di Assisi e la società partecipata Sase spa la stessa società di revisione attesta che sono pari a zero gli importi sia dei crediti che dei debiti tra Sase spa e Comune di Assisi con competenza al 31 dicembre 2022”.
A queste perplessità si aggiungono quelle relative alla disciplina dei cosiddetti aiuti di Stato e al loro divieto.
Non è intenzione del Comune di Assisi rallentare l’apprezzato sviluppo dell’aeroporto San Francesco, anzi come ribadito al presidente Marcucci nel proficuo incontro avuto, Assisi vuole contribuire promuovendo la propria immagine e rafforzando le attività cosiddette ‘non aviation’ oppure contribuendo a rotte per il turismo religioso ma certamente l’impegno economico di risorse pubbliche comunali deve essere sempre vagliato, al fine di valutarne la piena legittimità.
E’ comprensibile il grande nervosismo della presidente della Regione, lei sì impegnata in campagna elettorale, ma ci permettiamo di consigliarle di non mortificare continuamente la Città di Assisi ma di concentrare la sua azione amministrativa sulle tante importanti questioni di sua competenza che riguardano la vita di tutti i cittadini come la sanità.
Ufficio Stampa
Città di ASSISI