In questa serissima situazione di diffusione della pandemia continua ad aumentare la discordanza tra i casi positivi al Covid-19 che vengono comunicati dalla Regione attraverso il dashboard, i dati immessi nel portale della salute e i dati inviati ai Comune, necessari ai Sindaci per emettere le ordinanze contumaciali e per avere una rappresentazione di quanto accade, a livello di contagi, nei propri territori.
Discordanza che per la verità si è registrata già durante la prima ondata, ma che ora è diventato sistematico, e la circostanza non è irrilevante perché si creano inevitabilmente problemi seri come la tardiva tracciamento dei casi positivi e i conseguenti inevitabili ritardi nell’emissione o nella revoca di isolamento contumaciale.
A denunciare di nuovo pubblicamente tale condizione è il sindaco Stefania Proietti che l’ha già più volte segnalata sia a voce che per iscritto rivolgendo appelli alle autorità competenti. Qualche giorno fa anche l’Anci ha preso posizione sottolineando le difficoltà con cui i sindaci sono costretti a lavorare.
Il sindaco, sempre in uno spirito di collaborazione tra istituzioni e per il bene della comunità, chiede all’assessorato alla sanità “di porre in essere senza ulteriore indugio e con urgenza inderogabile tutte le azioni possibili finalizzate a eliminare il problema oggettivo che sta determinando l’impossibilità di isolare, nel minor tempo possibile, i soggetti positivi e i relativi contatti. Prima richiesta tra tutte è che venga rafforzato, con risorse e personale, il settore dedicato alla tracciamento, dove ci sono medici che dall’inizio della pandemia non si sono risparmiate ma che non possono più reggere i numeri crescenti dei casi positivi. Il tracciamento dei casi è necessario ai cittadini per sapere ciò che devono fare e per limitare il contagio da Covid, consentendo a tutti gli apparati delle amministrazioni di effettuare gli adempimenti. Anche i Comuni, gravati dalla burocrazia delle ordinanze contumaciali, purtroppo obbligatorie a meno che la Regione non decida diversamente (come fatto dalla Regione Lombardia) sono messi a durissima prova in questo momento in cui è in gioco la salute e la sicurezza dei cittadini. Sono veramente pochi i medici del nostro distretto e del dipartimento igiene e sono allo stremo delle forze. Bisogna che l’assessore Coletto ne prenda coscienza e agisca, dopo tante grida di allarme giunte dai sindaci dei territori dell’Umbria”.
A questo punto e a scanso di equivoci il sindaco di Assisi vuole esprimere gratitudine a tutto il personale sanitario e medico che è in trincea in questo momento complesso, prodigandosi con uno sforzo encomiabile nel gestire l’emergenza: “Esprimo il sentito ringraziamento al personale sanitario che si ritrova a vivere un’altra fase molto difficile, di impegno e sacrificio professionale e umano nello svolgimento di un lavoro reso oggi più duro e complesso. Agli uomini e alle donne che lavorano nei dipartimenti e nei distretti socio sanitari, che ci rispondono al telefono giorno e notte senza sosta per tracciare il virus e arginarne la diffusione, al personale sanitario degli ospedali che di nuovo è al fronte nella battaglia contro il virus, va il nostro incondizionato grazie per quello che fanno tutti i giorni, con abnegazione e dedizione totali, per la salvaguardia della salute dei nostri cittadini”.
22/10/2020
Ufficio stampa
Comune di Assisi
Anna Mossuto