L’emergenza che stiamo vivendo cambierà per sempre la nostra vita individuale e sociale. In un momento in cui le certezze, di qualsiasi natura, sono una chimera, questo è l’unico punto fermo. Il 2020 muterà drasticamente esigenze, quotidianità e priorità. Quando il virus sarà debellato dovremo rimboccarci le maniche per ricostruire un’Italia che, senza usare mezzi termini, uscirà da questa guerra a brandelli. Le conseguenze disastrose riguarderanno tanto l’aspetto psicologico di ognuno di noi quanto quello economico. La maggior parte della popolazione, infatti, non si è mai trovata a dover fronteggiare un’emergenza di tali proporzioni. La nostra vita è stata spazzata via da uno tsunami che ha travolto lavoro, abitudini e libertà. Ripartiremo, sicuramente, ma nulla sarà più come prima. Le ferite morali faranno parte di noi per sempre, servirà tempo per superare la paura “dell’altro”, perché in questa guerra il nemico non si conosce, tutti abbiamo paura di tutti, poiché ognuno di noi può essere il potenziale nemico. Questa emergenza sanitaria mondiale sta evidenziando in maniera netta e crudele la fragilità della vita e sta ridefinendo il concetto di tempo, anche nel buio, infatti, si fa verità. Il tempo è il nostro bene più pregiato ed è proprio in questi giorni che gli stiamo dando un valore nuovo, più elevato. Nessuno sa quanto ne ha a disposizione, l’importante però è impiegarlo in ciò che ci rende felici ed appagati ora, senza rimandare a domani. Terminata l’epidemia nelle nostre vite non ci sarà più spazio per il superfluo dal momento che saremo in grado di distinguerlo da ciò che veramente conta.
L’altro aspetto è l’impatto che il virus avrà sull’economica e sarà devastante, è vero l’Italia ha saputo reagire a due guerre mondiali, ce la farà anche stavolta, ma per poter ripartire serve un piano strategico concreto, efficace e ben definito. In questa fase è necessario superare le divisioni politiche e lavorare insieme per ridare un futuro al nostro Paese, un Paese che deve ripartire dai giovani. L’Italia è entrata in questa guerra già provata da una pesante crisi economica che per circa dieci anni l’ha attanagliata da Nord a Sud, in questo lasso di tempo numerose aziende hanno chiuso e chi è riuscito in qualche modo ad andare avanti ora si ritrova di nuovo nel mare in tempesta. Sostenere le imprese significa evitare che famiglie intere finiscano in mezzo ad una strada. Ora più che mai è importante consolidare il made in Italy, dobbiamo ripartire da questo immenso e ricco potenziale che abbiamo. Dicevamo dei giovani, a loro, anzi a noi, il compito di prendere per mano il Paese e ricostruirlo, ma abbiamo bisogno di essere messi nelle condizioni di farlo, l’Italia è piena di giovani laureati capaci che chiedono solo un’opportunità per dimostrare il loro valore. Non è più accettabile che i nostri migliori cervelli debbano fare una valigia e volare oltre i confini nazionali per trovare lavoro.
29/03/2020
Sonia Baldassarri
1 commento
Tutto giusto complimenti