La Sinistra per Assisi ha inserito tra le sue proposte programmatiche in vista delle prossime elezioni amministrative un progetto pilota che si chiama “Cittadini liberi dall’amianto”, promosso da Legambiente Umbria e che già da alcuni anni viene portato avanti con ottimi risultati dall’amministrazione comunale di Narni grazie anche all’impegno dell’assessore all’ambiente Alfonso Morelli.
Stimolati anche da recenti segnalazioni riguardanti la presenza diffusa di amianto nel territorio comunale di Assisi proponiamo un provvedimento che dovrebbe favorire la rimozione almeno di quelle piccole quantità, per un totale di 7,5 quintali ogni singolo intervento, che si trovano nelle case private,
Si tratta di una operazione che potrà permettere lo smaltimento, praticamente a costo zero per la popolazione, di lastre di eternit o manufatti come cappe, canne fumarie, serbatoi e materiali simili.
Con un modesto impegno economico da parte dell’amministrazione comunale e una convenzione con ditte specializzate si potranno fornire gratis ai cittadini kit per l’autosmontaggio di piccoli manufatti, provvedere al ritiro dell’amianto, curare anche una campagna di comunicazione dedicata alla popolazione e gestire un numero verde al quale i richiedenti potranno rivolgersi per informazioni sul progetto e sulle operazioni di bonifica.
Valutando alcuni indicatori standard (popolazione, ampiezza del territorio, lo stato di conservazione dei manufatti, la distanza dai centri abitati), dovrebbero essere interessate da questa bonifica alcune centinaia di abitazioni anche nel comune Assisi.
In Umbria sono state svolte a partire dal 2006 due indagini di rilevazione della presenza di amianto nell’intero territorio regionale a cura dell’Arpa e delle ASL con l’obiettivo di individuare gli interventi di bonifica più urgenti. Hanno interessato edifici pubblici segnalati dagli enti competenti ed edifici privati, a partire in particolare da quelli che ospitano attività produttive con più di tre addetti.
La mappatura regionale non ha invece censito i manufatti in amianto presenti nelle abitazioni civili. A tutt’oggi quindi di fatto non esiste una valutazione precisa della quantità di rifiuti “domestici” che contengono amianto, lo stato di conservazione e quindi la loro effettiva pericolosità. C’è da sottolineare poi che dato il costo elevato dello smaltimento di questo tipo di rifiuti, questi spesso vengono abbandonati con grave danno per l’ambiente.
Sollecitiamo quindi anche la Regione dell’Umbria a stanziare già dal 2016 fondi adeguati e non episodici per promuovere la campagna “Cittadini liberi dall’amianto” dando ai comuni in collaborazione con alcune associazioni ambientaliste la possibilità di un intervento concreto e risolutivo. In fondo non si tratta di grandissimi numeri per quanto riguarda l’impegno di spesa ma invece di una enorme opportunità per garantire e preservare la salute dei cittadini.
Cos’è l’eternit?
L’eternit è un composto che venne adoperato soprattutto nel campo dell’edilizia per la realizzazione di tettoie, garage, pavimenti, cisterne d’acqua e tanto altro. L’eternit fu prodotto in maniera intensiva per molti anni ed in questo arco temporale furono costruiti anche numerosi utensili di dimensioni ridotte.
Perché bonificare l’eternit?
Nel 1992 l’amianto (parte essenziale dell’eternit) è stato completamente messo al bando dal parlamento. Data però la sua gigantesca popolarità nel corso di tanti decenni, è probabile che sia presente ancora in molte costruzioni anche del comune di Assisi.
L’eternit contiene amianto, un materiale pericoloso che causa malattie molto gravi spesso letali. Gli effetti dell’amianto non sono immediati, ma si manifestano dopo moltissimi anni in seguito ad un contatto a lungo termine. Migliaia sono i casi di neoplasia derivanti dall’inalazione delle fibre d’amianto.
La pericolosità dell’eternit è nelle fibre, infatti tutti i materiali composti da amianto che non ricevono sollecitazioni, non sono nocivi. Una tettoia dove arrivano i raggi solari però, una superficie continuamente calpestata o un arnese in eternit rotto o appena rovinato, lascia nell’aria fibre molto pericolose che possono causare tumori.
Per questo motivo lo smaltimento dell’amianto è un intervento fondamentale per salvaguardare la salute di tutti.
Moreno Sdringola,
portavoce La Sinistra per Assisi
portavoce La Sinistra per Assisi
Giovedi 4 febbraio 2015