Oggi 27 novembre ricorre il cinquantenario della morte del Prof. Umberto Fifi, Direttore Didattico della Scuola Elementare di Bastia Umbra, Ispettore del Distretto scolastico Spello-Bastia e Sindaco della Città per ben 3 volte negli anni che vanno dal 1944 al 1946, dal 1946 al 1952, dal 1964 al 1965.
Uomo di altissima moralità e lealtà, si è distinto per la sua grande umanità ed onestà intellettuale. La gente di Bastia lo amava:
– come Direttore didattico, poiché la sua autorevole guida professionale era una garanzia per tutti, sia per il corpo insegnanti che per le famiglie e in modo particolare per i giovani studenti;
– come Sindaco della Città per l’elevato impegno civile, sociale e morale, che contraddistinse la sua opera di Amministratore.
Umberto Fifi, socialista, era un uomo profondamente rispettoso anche di chi aveva idee diverse dalle sue, fortemente portato al dialogo e aperto ai contributi di tutti, un esempio eccezionale di rettitudine morale e civica, un vero uomo al servizio dei cittadini sia nel lavoro scolastico che nella Amministrazione della cosa pubblica.
Fifi iniziò la sua attività di Sindaco nel giugno del 1944 su designazione della cittadinanza di Bastia, nominato dal Governo militare degli Alleati angloamericani.
Tra i tanti ricordi, un documento relativo alla seduta del Consiglio comunale di Bastia del 13 ottobre 1946 in cui emerge l’elevato spessore e il notevole impegno civile, sociale e morale profuso da Fifi il quale si appellò a tutti indistintamente pur di realizzare il bene del nostro Comune e in special modo della classe operaia.
Il periodo post bellico era contrassegnato dalla mancanza di generi alimentari, da ponti distrutti, da edifici scolastici occupati dalle forze armate e gravemente danneggiati, da strade impraticabili, da case gravemente lesionate dai bombardamenti, con conseguente numero elevato di famiglie senza tetto, da mancanza di energia elettrica e acqua potabile. In quel periodo Fifi provvide al rifornimento dei generi alimentari e approntó il progetto di ricostruzione del ponte sul Chiascio e della strada torgianese, opere che furono determinanti per la sopravvivenza dei cittadini, la ripresa dell’economia e lo sviluppo della città.
Va inoltre ricordato che nel periodo 1946-1952 riuscì a costruire alcune case popolari, una nuova scuola elementare a Costano, inaugurata nel 1949, e sin dal 1946 propose la realizzazione di una farmacia comunale che invero fu aperta soltanto nel 1985, cioé 39 anni dopo a causa delle forti resistenze.
Fa piacere ricordare quindi che una traccia della sua importante presenza la possiamo riscontrare, pur se ottenuta dopo una strenua e lunga battaglia, nella intitolazione della scuola materna ed elementare di Borgo I Maggio e nella piazza di Costano.
Oggi nessuno lo ha ricordato, mi auguro che sia solo stata una incolpevole dimenticanza perché una città che dimentica i suoi uomini migliori (in tal senso, come non citare anche l’amico-rivale Francesco Giontella) e la sua Storia non ha grandi prospettive.
27/11/2015
Giancarlo Lunghi