Editoriale del 09 luglio 2025
Una notifica, un disservizio e molte domande
In un afoso pomeriggio di luglio, un furgone azzurro scuro si è fermato bruscamente davanti a casa mia. Ne è sceso un uomo dall’aria visibilmente infastidita. Ci siamo guardati per un istante, poi – senza dire nulla – ha infilato in fretta qualcosa nella mia cassetta della posta ed è ripartito.
Curioso e un po’ perplesso, sono andato a controllare. Nella cassetta c’era una delle famigerate buste azzurre: una notifica di sanzione. All’interno, oltre al mio nome, era scritto a penna “4 luglio 2025”, la data odierna. E in fondo, la nota di rito: “In data odierna è stato effettuato il tentativo di notificarle l’atto in oggetto. Preso atto della Sua assenza si è quindi tentato di effettuare la notificazione alle persone abilitate a ricevere l’atto, ma ciò non è stato possibile. Il piego postale contenente l’atto da notificare sarà depositato presso Logistics SRL – Via dei Vetturali SNC – Assisi. Ove potrà esser ritirato a partire dal giorno 07/07/2025 da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 17.00”.
Ma perché non ha suonato? Ci siamo guardati. Ero lì. Avrebbe potuto consegnarmela in mano.
Così invece sono stato costretto, il lunedì successivo, a recarmi personalmente all’indirizzo indicato. Lunedì 7 luglio, alle 9 in punto, ero davanti agli uffici. Ma l’impiegato mi ha detto che era troppo presto, e di tornare verso le 12.30. Alle 12.30, altra sorpresa: una signora cortese mi ha spiegato che la notifica ancora non c’era. Solo nel tardo pomeriggio, finalmente, mi è stata consegnata la busta.
Una volta rientrato a casa, sono riuscito, solo grazie alle mie competenze digitali, a scaricare e leggere la notifica. Ma chi non ha lo SPID o non è pratico di tecnologia come può fare?
Una trafila assurda, per scoprire che si trattava di un verbale per sosta vietata.
Il presunto illecito risale al 29 aprile, ore 19.25, in via Fratelli Canonichetti ad Assisi. Avevo parcheggiato – evidentemente in una zona a sosta vietata – come molti altri, per partecipare alla conferenza stampa della candidatura a sindaco di Valter Stoppini, che all’epoca era anche sindaco facente funzione. Uscendo, non ho trovato nessun avviso sul parabrezza e non mi sono nemmeno reso conto che si trattasse di una zona vietata.
La notifica mi è stata recapitata ben due mesi dopo le elezioni comunali del 25 maggio. E qui sorge il primo dubbio: non era possibile farla recapitare prima?
A quel punto, pur contrariato, mi sono recato in un esercizio convenzionato per il pagamento. Il bollettino riportava due importi:
€38,40 se pagato subito,
€51,00 se pagato oltre cinque giorni dopo la notifica.
Dopo aver ricevuto la notifica ho pagato entro i 5 giorni, eppure l’unico QR code funzionante al terminale era quello da 51,00 euro. Ho protestato, ma l’esercente mi ha informato: «È così per tutti. Il terminale legge solo l’importo maggiorato» E con tono seccato mi ha chiesto: «Che vuole fare?».
Alla fine ho pagato l’importo maggiorato. Ma resta l’amaro in bocca. Non solo per la sanzione, che posso anche accettare se giustificata, ma per la modalità opaca e inefficiente con cui è stata gestita la notifica, con tempi e metodi che non rispettano né le persone, né la logica.
Mi chiedo: che succede se la stessa trafila la deve affrontare una persona anziana, senza strumenti digitali? Dopo tutta la trafila deve per forza recarsi al Comando dei Vigili e pagare in contanti? Dov’è il vantaggio del digitale rispetto al vecchio metodo della raccomandata?
Francesco Brufani (Terrenostre)
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