Contrariamente a quanto affermato da chi è rimasto scottato (per usare un eufemismo) dalla nostra scelta, non abbiamo abbandonato la Lega per un delirio collettivo, ma per difendere i valori e gli ideali che hanno sempre guidato il nostro impegno politico.
Le decisioni centralizzate e di conseguenza l’accentramento del potere hanno minato la nostra capacità di servire efficacemente la comunità e di rappresentare le sue esigenze. Il nostro gruppo, che ha dedicato anni di impegno e dedizione alla Lega, è stato costretto a prendere questa dolorosa decisione per preservare la nostra integrità e il nostro impegno verso il territorio.
Inoltre comprendiamo il nervosismo di coloro che hanno cercato di intraprendere una guerra che ora si sono resi conto di non poter sostenere, tuttavia tentare di minimizzare le nostre dimissioni dipingendole come episodi isolati o come decisioni prese a caldo è alquanto furbesco, degno di una fanta-politica di basso livello.
Le nostre dimissioni rappresentano una perdita significativa per la Lega Umbria, poiché il partito oltre a perdere 21 militanti e decine di tesserati (sostenitori), ora non potrà più contare sulla sezione del comprensorio Assisano, e segnatamente sul Segretario Simone Pasqualoni, sul nostro gruppo nel consiglio comunale di Assisi, con l’uscita di Jacopo Pastorelli e Francesco Mignani, né nel consiglio comunale di Valfabbrica, con l’uscita di Umberto Tessitore. Inoltre, la Lega perde un membro del direttivo provinciale, Roberto Pierotti. Oltre alla perdita del Capogruppo in Consiglio Regionale.
Le nostre dimissioni rappresentano una perdita significativa non solo in termini di ruoli politici, ma riguardano un intero territorio e le centinaia, se non migliaia, di persone che hanno riposto e continuano a riporre fiducia nel nostro gruppo. Ed i numerosi attestati di stima e vicinanza arrivati in queste ore ne sono la prova.
Forse queste sarebbero le domande costruttive che dovrebbero porsi i vertici della Lega Umbria. Ovviamente non se le porranno mai perché si sono scordati che la politica è un servizio al cittadino ed al territorio, non il contrario.
Un’altra domanda sorge spontanea: sono diventati tutti pazzi di colpo o c’è un problema più profondo all’interno della Lega Umbria? Noi, tuttavia, preferiamo guardare al futuro anziché perdere tempo in sterili polemiche. Continueremo a lavorare con determinazione per costruire un progetto politico basato sull’impegno per la comunità e il rispetto per le nostre radici territoriali.