Si intitola Tra radici e futuro. Il polo vescovado e l’asse originario: un’Assisi “restituita” l’articolo pubblicato dal Vescovo di Assisi nel N° 8 di www.confrontiassisi.it di cui proponiamo una sintesi rimandando al sito per la versione integrale.
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Assisi le sue origini e soprattutto il suo futuro sono legate all’asse originario, meno noto, studiato e conosciuto, tra la cattedrale di San Rufino e il Santuario della Spogliazione con l’annessa chiesa di Santa Maria Maggiore.
La riscoperta di questi due luoghi significa riportare alla luce le radici di Assisi che ci proiettano il futuro. È su questa direttrice principale che si possono individuare almeno cinque stratificazioni: quella precristiana, la cristiana, la francescana, quella contemporanea della Shoah e quella santità attuale del Beato Carlo Acutis.
Il nostro compito è quello di mettere in luce questo asse in stretta connessione e sinergia con l’asse orizzontale, più noto e conosciuto, di Santa Chiara e San Francesco, sul quale Assisi si è sviluppata soprattutto dal punto di vista turistico.
La riscoperta dell’asse originario non potrà che incrementare la forza del messaggio di Assisi, sul piano spirituale, culturale (forse anche con risvolti correttamente e sanamente economici) ed urbanistico per la migliore suddivisione dei flussi da e verso San Francesco.
Se Assisi si farà carico anche di questo asse primigenio, prendendone piena coscienza e prendendosene cura ad ogni livello (l’informazione – guide, tour operators, segnaletica – è adeguata? E come non aprire qui un discorso sullo “spopolamento” della Città e sulla sfida di una Assisi che abbia un futuro di assisani e non di soli pellegrini?), non potrà che trarne giovamento.
Per quanto mi riguarda, privilegiato come sono ad essere, con una scadenza che si va inesorabilmente avvicinando, il pastore di questa Città straordinaria, direi “unica”, non posso che farle i migliori auguri.
Quanti la governano, e tutti gli assisani, siano all’altezza dei suoi immensi tesori, della sua storia migliore e della sua missione nel mondo.
Mons. Domenico Sorrentino