
Per capire cosa è la santità cristiana bisogna partire dalla bellezza della vita e dalla voglia di vivere. Francesco dopo 25 anni ha capito lo scatto che doveva fare. Carlo è arrivato nella sua brevissima vita a fare questa scelta radicale. Siamo alla stessa radicalità incarnata in forme diverse”. Durante l’incontro, moderato da Piero Felice Damosso, caporedattore centrale del Tg1 Mattina, padre Enzo Fortunato, direttore della Sala stampa del Sacro Convento ha sottolineato che “Carlo e Francesco interrogano i nostri desideri di pace, ci interrogano profondamente. Ci troviamo di fronte a due santità, una molto radicale e l’altra diversa nel suo sbocciare, una santità tenera”.
Hanno partecipato all’incontro anche i genitori di Carlo Acutis. In particolare la madre, Antonia Salzano, ha raccontato che “Carlo diceva sempre che voleva diventare santo, ma non come San Francesco. Carlo era preoccupato perché la santità di San Francesco è insormontabile. Nei disegni del Signore, Carlo sentiva già questo peso, forse inconsciamente questa chiamata, come già si profilasse quello che doveva essere il ruolo di Carlo, questa santità giovane, semplice, quotidiana che può essere raggiunta da tutti perché di fatto per Carlo la sua santità è stata affidarsi a Gesù Eucarestia, ai Sacramenti. Una vita semplice coniugata alla scuola dell’Eucarestia dove ha imparato che Gesù si da nell’Eucarestia e ci alimenta, ma a sua volta ha imparato a donarsi anche agli altri nella semplicità evangelica che è propria di chi cerca di seguire il Signore in semplicità”.
Nel corso dell’incontro è stato mostrato un breve estratto del documentario ‘Segni’, prodotto sotto l’egida del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede da Officina della Comunicazione e Vatican Media.
Assisi, 25 marzo ’19
Ufficio stampa Diocesi Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino